Noi la naja non la vogliamo!

Ignazio Benito La Russa, presidente del Senato, ha dichiarato che sta venendo discussa una possibile proposta per ristabilire la leva obbligatoria: una “mini-naja” di 40 giorni che corrisponderà punti extra per la maturità o benefici per la laurea. Si parla di leva “volontaria”, ma è ovvio come la costante necessità di performare e di ottenere risultati costringerà moltз studentз a non poter evitare questa scelta.

Come aderenti al Servizio Civile Nazionale ci opponiamo duramente ad una proposta che non è altro che il primo passo verso il ritorno di una misura crudele, incivile e violenta. Il Servizio Civile Nazionale nasce negli anni ’70 proprio come opposizione alla leva obbligatoria, per fornire una possibilità a chi si trovava impossibilitato a fare obiezione di coscienza, ai tempi permessa solo per motivi religiosi.

Dal 1972 si apre la possibilità di fare obiezione di coscienza per motivi morali, seppur per moltissime persone questa rimanga una possibilità quasi irraggiungibile: i tribunali militari si oppongono infatti alla nonviolenza e cercano con ogni stratagemma e trabocchetto di impedire a chiunque obietti di evitare la leva. Soltanto nel 1998 l’obiezione di coscienza diventa un diritto.

Il Servizio Civile è “dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa NON ARMATA e NON VIOLENTA della Patria, ALL’EDUCAZIONE, alla PACE tra i POPOLI e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica Italiana”. Per quanto complicato possa essere il concetto di Patria, noi come aderenti al Servizio Civile scegliamo ogni giorno di portare avanti questo servizio di difesa NON ARMATA e NON VIOLENTA.

Seguendo l’esempio di Pietro Pinna, che nel 1949 fu il primo obiettore morale; seguendo le parole di Don Milani, che tanto si schierò contro la leva; seguendo i valori antifascisti che sono la base del nostro paese,

ci opponiamo alla cultura del merito e del sacrificio che continua a costringere lз giovani a fare salti mortali per esistere, alla militarizzazione di scuole e università, e alla leva obbligatoria, mezzo fascista di controllo della popolazione. Noi non ci stiamo!

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