
Presidio del circolo Lato B per la riapertura delle attività culturali e aggregative in sicurezza
Sabato 20 febbraio ore 11:00
in Piazza XXV Aprile
Durante il presidio vogliamo rimettere in circolo simbolicamente alcune delle attività culturali che il Lato B svolge normalmente ma che sono bloccate a causa dei decreti. Per questo potremo godere (in modo ordinato e sicuro) di una mostra, di alcuni monologhi di stand-up e di un po’ di musica, oltre alla possibilità di intervenire dal microfono aperto.
È passato ormai un anno dai primi provvedimenti in contrasto alla pandemia che avanzava. In questo ultimo anno la situazione, per tutti, è diventata di giorno in giorno più difficile, dalle attività commerciali ai ristoranti e bar, dai lavoratori precari e da quelli irregolari fino al settore della cultura e dello spettacolo, sicuramente uno dei più colpiti. Anche i circoli sociali e ricreativi sono dunque fortemente in crisi. A differenza di altre attività infatti, i circoli sono chiusi da un anno intero, qualunque sia il colore assegnato alla regione di appartenenza, con l’eccezione della breve parentesi estiva.
Le scelte del governo e delle istituzioni sono andate sempre verso un’unica direzione: quella del profitto. Le attività produttive sono state le ultime ad essere chiuse e le prime a riaprire, a scapito di tutti i luoghi della cultura e della socialità come teatri, cinema, musei e circoli che animano la nostra città e tutto il Paese.
Il mondo delle associazioni e i circoli Arci, tra cui proprio il Lato B, si è subito impegnato in prima linea a fronteggiare l’emergenza sanitaria nel periodo del lockdown, con migliaia di aiuti alimentari e sanitari alle famiglie più in difficoltà, cercando di mettere i propri spazi e le proprie forze a disposizione della collettività e, soprattutto, delle fasce più fragili della popolazione e della città.
Tutti hanno cercato di reinventarsi ma, spesso, questo non basta. Da mesi i lavoratori dello spettacolo e della cultura scendono in piazza e chiedono a gran voce aiuti, ricevendo solo briciole, misure che non bastano a fronteggiare questi mesi di totale chiusura. Allo stesso modo le associazioni no-profit sono allo stremo. I costi sono moltissimi: affitto, spese di mantenimento dello spazio, costi derivati dalle attività di mutualismo portate avanti e lavoratori lasciati a casa ad aspettare la riapertura. Ancora di più però pesano i costi sociali di questo blocco; intere comunità e quartieri, infatti, erano e sono animati da questi spazi che promuovono cultura accessibile a tutti e una socialità che non punta al guadagno a tutti i costi.
Come i lavoratori dello spettacolo anche i circoli e gli spazi di socialità sono stati completamente abbandonati a sé stessi, nonostante gli enormi aiuti e la gigantesca mole di lavoro messa in campo durante i periodi più duri dei vari lockdown attraversati. È necessario cambiare rotta e prendersi cura collettivamente di tutti quei luoghi e quelle persone che si sono prese cura della città quando questa era in difficoltà.
Per questo il 20 febbraio apriremo simbolicamente i nostri spazi in piazza, con performance di attori, artisti e musicisti, per ribadire che la cultura e la socialità – in questi mesi ce ne siamo tutti resi conto – sono parte integrante della salute e della vita delle persone e non possono essere dimenticate.
Yes, it is bread we fight for, but we fight for roses too.
A seguito del nostro presidio, vi invitiamo a partecipare assieme a noi al presidio di tutti i circoli di Arci Milano in piazza Scala alle 15, e alla Cultural Mass del lavoratori dello spettacolo alle 14 in Triennale