Continua ad essere al centro del dibattito la questione della tassa sui grandi patrimoni, emersa a seguito di un emendamento presentato da alcuni deputati della maggioranza e, con alcune modifiche, proposta ieri da Beppe Grillo. Le proposte di patrimoniale che vengono portate avanti prevedono prelievi graduali sui patrimoni dai 500 mila euro con un’aliquota iniziale dello 0,2%, oppure, nell’ipotesi rilanciata da Grillo, dai 50 Milioni e un’aliquota iniziale del 2%. Cifre piccolissime se paragonate alla grandezza di queste somme e a come i grandi patrimoni siano aumentati considerevolmente nel corso della pandemia. Tanto però è bastato a far scagliare contro questa proposta giornali, imprenditori e politici che l’hanno definita una proposta demagogica e che fa male al paese.

Noi pensiamo che questa misura rappresenti il primo passo fondamentale per operare nel nostro paese una redistribuzione delle ricchezze, in un momento nel quale le diseguaglianze continuano ad aumentare e a colpire chi ha di meno: disoccupati, lavoratori senza contratto, giovani precari, neodiplomati e neolaureati. Infatti questa crisi economica non può andare a ricadere ancora sugli stessi che già in tempi normali faticano ad arrivare a fine mese e che con la Spesa Sospesa e i pacchi alimentari siamo riusciti a supportare. Con la venuta di questa forte crisi infatti sono aumentate le famiglie in condizioni di povertà e allo stesso modo anche i giovani hanno di fronte un futuro sempre più incerto e precario.

Tassare i grandissimi patrimoni deve servire per raccogliere risorse con le quali finanziare politiche pubbliche utili a garantire una vita dignitosa a tutte e tutti, dalle famiglie indigenti ai giovani senza lavoro.

Vogliamo che l’istruzione sia gratuita e garantita a tutti e tutte, vogliamo investimenti reali per una sanità territoriale, e a una forma di reddito incondizionato che garantisca dignità.

Chi ha di più deve contribuire di più, e soprattutto in un momento di crisi non abbiamo paura di dirlo: che paghino i super ricchi!

Da GPS – Gruppo di Partecipazione Solidale