Iconografie, il 2019 in immagini

Soldati russi e gattini, incel marxisti giapponesi, musica trap e miliziani libici, nuovi metodi di guerriglia urbana, beluga disertori. Cosa resterà di questo 2019?

Ce lo racconterà la Pagina/Centro studi sul XXI Secolo Iconografie, 2019 (@iconografiexxi su Instagram), un progetto di ricerca su quello che rimarrà di questo nuovo secolo. Un’opera di curatela che cerca di osservare il presente con gli occhi di uno storico del futuro, con particolare attenzione per le cose «che non dovrebbero esistere ma che esistono lo stesso», che sono la vera chiave di lettura del contemporaneo.

La convinzione è che non basti seguire l’attualità sui giornali né studiare i processi storici generali che vengono registrati dai libri di storia per capire lo spirito del tempo in un dato momento storico, ma serva andare a guardare quegli eventi minori che scivolano tra le maglie del racconto storico, che entrano nel ciclo delle notizie solo occasionalmente ma che presi insieme, uno dopo l’altro, costituiscono l’humus in cui cresce la storia. Il rapporto eventi storici e cultura è dialettico: dalla somma dei primi ci appare la seconda, alla luce della seconda capiamo il valore dei primi.