
Le indiscrezioni che noi studenti avevamo avuto da fonti accademiche nella serata di ieri erano positive ma l‘incontro si è rilevato una doccia fredda.
Rimane infatti confermato, da parte dei dirigenti di regione Lombardia il taglio del 40% al fondo di funzionamento per gli enti del diritto allo studio. La situazione è aggravata dalle conferme che arrivano da Roma circa il taglio di 4 miliardi alle regioni.
L’incontro ha visto anche dei momenti di acceso confronto, abbiamo infatti ricordato che il taglio che riceverà Regione Lombardia sarà al massimo di 900 milioni circa su un bilancio di 57 miliardi, dunque di circa il 2%, percentuale ben lontana dal 40% di taglio previsto sul diritto allo studio: la scelta contro il diritto allo studio è infatti politica.
Abbiamo ricordato inoltre che questo taglio è l’ennesima misura che riduce il diritto allo studio nella nostra Regione: infatti da un lato l’Assessore Aprea ha firmato un protocollo con il MIUR circa l’inasprimento dei criteri di merito per l’accesso ai benefici, con l’unico obiettivo di
tagliare il numero degli idonei, dall’altro la regione, pur avendo aumentato di recente la tassa regionale per il diritto allo studio, non copre più dell’85% degli idonei alla borsa, costringendo gli atenei a coprire le borse mancanti con le tasse degli studenti.

Con lo scioglimento dell’ISU Lombardo (unico ente lombardo che gestiva il diritto allo studio) la Regione ha demandato alle università e ai consorzi universitari, come il CIDiS, il funzionamento del diritto allo studio, dalla gestione delle graduatorie all’erogazione delle borse, dalle mense al prestito libri, fino alla gestione degli studentati. Regione Lombardia con questa manovra vuole scaricare ancora una volta sulle università, e quindi sugli studenti, i tagli ministeriali. Le università saranno costrette ad eliminare i servizi e ad alzare le tasse per garantire l’erogazione dei servizi minimi.
Infine è necessario rimarcare come i tagli non siano definitivi: i dirigenti hanno lasciato intendere che la discussione nella giunta regionale è ancora aperta e che nulla è stato ancora deciso circa l’entità del taglio. Rimane dunque importantissimo proseguire la mobilitazione e assicurare la massima partecipazione al presidio che il 22 dicembre alle h 17.00 si terrà sotto il Pirellone, in concomitanza con la discussione e la votazione del Bilancio in Consiglio Regionale.