Presidio 22 dicIeri, pochi minuti dopo aver sciolto il presidio sotto il Pirellone la giunta ha presentato in Consiglio Regionale un emendamento che reintegra 35 milioni al settore scuola e università, in particolare il taglio al diritto allo studio universitario passa da -13 a -3 milioni di euro.
Questa scelta da parte della giunta regionale avviene in seguito alla forte mobilitazione degli studenti. A partire da martedì 9 dicembre, quando il bilancio è passato in commissione del Consiglio, gli studentati hanno calato striscioni, poi in tre giorni sono state raccolte 3553 firme di studenti e 121 di lavoratori che sono state consegnate a Maroni in un partecipatissimo presidio il 17 dicembre. Il presidio e la presentazione delle firme han permesso di ottenere un incontro con i dirigenti regionali che venerdì 19 dicembre hanno confermato il taglio del 40% ma avevano assicurato di fare il possibile per il reperimento di risorse in altri capitoli di bilancio. Infine Ieri più di cento studenti si sono radunati in presidio al Pirellone contro le scellerate politiche della regione sul diritto allo studio: taglio ad università e scuole pubbliche e finanziamenti invariati per le scuole private!emendamento
La mobilitazione è stata organizzata dagli studenti degli studentati, dai lavoratori del CIDiS, da Link Sindacato Universitario Milanese, dall’UdS Lombardia, da Studenti Indipendenti Bicocca, dalla lista di rappresentanza universitaria Unisì – Uniti a Sinistra e dai collettivi universitari.
Uniti si è ottenuto tanto ma non abbastanza perché un capitolo di bilancio già tagliato e razionalizzato in precedenza viene ulteriormente impoverito. Gli enti al diritto allo studio dovranno tagliare i servizi agli studenti o reperire risorse dagli Atenei, e dunque dalle tasse degli studenti.
Ci troviamo in una regione in cui il diritto allo studio non è mai stato una priorità, in cui i criteri di accesso ai benefici del diritto allo studio sono più stringenti di altrove, in cui chi vive in uno studentato deve anticipare cifre folli prima di ottenere la prima rata della borsa, in cui chi è fuori sede non ha diritto a due pasti gratuiti come in altre regioni, in cui le tasse universitarie sono le più alte d’Italia e compensano ai mancati finanziamenti regionali. Per questo è necessario continuare a mobilitarsi, a far sentire la nostra voce per cambiare il diritto allo studio a Milano e in Lombardia!
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Infopoint – Diritto allo Studio Milano