Oggi giovedì 6 dicembre abbiamo deciso di occupare questo liceo perché crediamo sia necessario dare un segnale forte a tutte le istituzioni che ci governano che da troppo tempo stanno sottovalutando l’importanza della scuola pubblica.
Dal 2008, prima il governo Berlusconi e dopo quello Monti, abbiamo assistito ad un vero e proprio accanimento nei confronti del servizio pubblico a noi più caro: la scuola.
Abbiamo ricevuto una serie infinita di tagli giustificati da una crisi che noi non abbiamo causato e che noi non intendiamo pagare.Non accettiamo l’idea di dover risollevare un sistema che sta implodendo su se stesso aggiogato da una lobby finanziaria che, senza regole, gioca con i nostri soldi per fare gli interessi di pochi e il male di molti.Occupiamo perché, se il DDL Aprea rivenisse messo in discussione e passasse con un colpo di mano, non avremmo più spazi democratici garantiti all’interno dell’istituto per esprimere la nostra opinione e le nostre idee, avremmo un’entrata dei privati nell’area gestionale della scuola che trasformerebbe il liceo in un’azienda privata e verrebbero abrogati numerosissimi diritti contenuti nel Testo Unico.Occupiamo perché non accettiamo i tagli al MOF (fondo Ministeriale per l’Offerta Formativa), fondo dal quale provengono i soldi per poter attuare quelle attività extra-curriculari e di aiuto allo studente secondo noi importantissime ed elemento fondamentale della scuola.Occupiamo perché, ancora una volta, mentre il servizio pubblico viene tagliato e prosciugato dei suoi fondi, si continuano a finanziare le private: sono 233 milioni i soldi stanziati dalla Legge di Stabilità per le scuole paritarie che si aggiungono ai 200 milioni già stanziati dalla Spending Review.Occupiamo perché siamo stanchi di avere scuole insicure, scuole dove l’edilizia è sempre più precaria e dove le strutture non sono conformi all’esigenza degli studenti. Nel nostro liceo abbiamo due porte anti-panico inutilizzabili, parti fondamentali per la nostra scuola, e sono numerose anche le crepe che infestano le aule e i laboratori.Occupiamo perché i costi che i biglietti del trasporto pubblico e libri di testo hanno raggiunto sono eccessivi per le nostre famiglie. Vogliamo sconti per gli studenti, vogliamo una scuola accessibile e con mezzi accessibili a tutti.Vogliamo uno stato che valorizzi le opere d’arte esistenti, che valorizzi il grande patrimonio che ospitiamo e che non lasci la cultura da sola e senza aiuti.Crediamo inoltre che la nostra scuola non sia, come dice qualche governante, un indirizzo che non prepara alla vita lavorativa e quindi sconsigliato ma, anzi, pensiamo prepari alla vita da cittadino attivo e che intenda la libertà come partecipazione.Sappiamo che la nostra pratica è illegale ma sappiamo anche che è necessaria e giusta: non possiamo più sopportare questo muro imposto dalle istituzioni nei nostri confronti, non possiamo più accettare di non essere ascoltati.Non vogliamo più abbassare la testa davanti ai poteri forti, non vogliamo più accettare un modello di sviluppo che prevede come unica ricetta alla crisi il tagliare il servizio pubblico, non vogliamo una vita precaria e un lavoro precario.Vogliamo riprenderci la scuola, vogliamo riprenderci il futuro, vogliamo riprenderci le nostre vite e vogliamo riprendercele ora.Programma:• Giovedì 6 dicembreDalle ore 8:30 alle 13:00Dibattito sulla questione arabo-israeliana (striscia di Gaza).“Pericle fondatore o no della democrazia?” Dibattito e discussione comune.Visione del documentario “Tekno, il respiro del mostro” e dibattito sulla cultura rave.Corso di fotografia e uso della reflex.Aula studio permanente.Organizzazione di un flashmob.Dalle 13:00 alle 15:00Pranzo sociale e condivisione di idee.Dalle ore 15:00 alle 18:00Tornei di calcio e pallavolo.Visione del documentario su Dax e dibattito sulle nuove destre e l’antifascismo oggi.Laboratorio sull’Antigone di Sofocle. Tema centrale il rifiuto di fronte a leggi imposte dalla società che prevalgono sull’individualità del singolo.Cineforum sul tema dell’omosessualità “Minevaganti”.Aula studio permanente.Dalle 18:00 alle 21:00Aperitivo musicale con giocoleria.Dalle 21:00 alle 24:00Serata horror: visione del film “Shining” di Kubrick.• Venerdì 7 Dicembre:Dalle ore 8:30 alle 13:00Storia e corso di Writing (graffitismo).Laboratorio sui grandi cantautori italiani: Faber, Gaber e Guccini.Dibattito sulla legalità.Aula studio permanente.V per vendetta.Organizzazione di flashmob.Dalle 13:00 alle 15:00Pranzo sociale e condivisione di idee.Dalle ore 15:00 alle 18:00Tornei di calcio e pallavolo.Corso di muay thai.Aula studio permanente.Visione del documentario “Carlo Giuliani ragazzo” e analisi sul G8 di Genova.Dalle 18:00 alle 21:00Aperitivo musicale con giocoleria.Dalle 21:00 alle 24:00Cineforum (si accettano proposte).Studenti e studentesse del Liceo
http://www.facebook.com/notes/collettivo-jan-palach-zucchi/zucchi-liceo-occupato/311251185651185
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Due giorni di occugestione, di lotta, di partecipazione.
Sono state due giornate intense quelle di giovedì 6 e venerdì 7 dicembre.
Il liceo classico e musicale Bartolomeo Zucchi è stato ”occupato” dai suoi studenti che hanno deciso di portare avanti una protesta non fine a se stessa ma che crei un’alternativa.
Due giorni in cui siamo riusciti a riportare al centro della discussione politica nelle scuole, nelle piazze e nel consiglio comunale monzese il tema della scuola pubblica e dei suoi problemi.
Due giorni in cui abbiamo dato massima visibilità ai problemi che ogni giorno assillano le nostre scuole.
Due giorni in cui abbiamo ottenuto un incontro con le istituzioni della nostra città (consiglieri Gerosa e Martinetti, assessore Montalbano e vicesindaco Bertola) che hanno voluto sentire le nostre ragioni.
Due giorni in cui abbiamo inteso la libertà come partecipazione e la figura dello studente come personaggio attivo all’interno della scuola.
Sono stati fatti numerosissimi laboratori in cui gli studenti, assolutamente autogestiti, sono riusciti a dibattere rispettando le idee di tutti e le strutture scolastiche.In questi due giorni non abbiamo detto solo ”no”, abbiamo detto ”sì” ad un concetto di scuola differente, ad un modello di società differente.
Abbiamo detto sì ad una scuola in cui gli studenti hanno maggior potere decisionale, abbiamo detto sì ad una scuola che rimanga aperta il pomeriggio, sì ad una scuola che dia maggiori spazi agli studenti, sì ad un modello di società in cui tutti sono uguali e con uguali poteri decisionali, sì ad un modello di vita in cui si rispettano tutti e tutte senza alcuna differenza.
Abbiamo imparato a convivere insieme nonostante le numerose differenze, abbiamo imparato ad intendere la vita da studente attivo non solo come studente che vota una volta all’anno i suoi rappresentanti ma come studente che tutto l’anno si ”occupa” della propria scuola e dei problemi che la interessano.
Chi dice che siamo una minoranza non frequenta la nostra scuola e non è entrato a vedere le aule piene e le palestre stracolme, chi dice che da questa occupazione escono solo due ragazzi che giocano a calcio nel cortile non ha capito niente.
Prima di giudicarci come sfaticati guardi quanti studenti hanno deciso di rimanere a scuola durante il pomeriggio invece di andare a casa ad accendere la tv, quanta gente ha preferito patire il freddo sotto la neve invece di stare sul divano al caldo, quanti studenti hanno voluto venire a scuola venerdì mattina invece di dormire a letto.
Siamo anche felici di esser riusciti a comunicare alla maggior parte dei professori le nostre rivendicazioni.
Usciamo da questa due giorni più forti di prima, la lotta non è finita, l’occugestione è stato solo un mezzo e torneremo presto nelle piazze e nelle scuole.
Usciamo da questa due giorni con dei valori che prima non conoscevamo.
La gente come noi non molla mai, non ci avrete mai come volete voi!
Assemblea degli studenti dello Zucchi in occupazione