La mattina del 3 dicembre si sono svolte all’interno del nostro istituto delle indagini per sondare il consenso degli studenti riguardo la proposta del Collettivo Casiraghi di occupare l’edificio. Tale iniziativa fa seguito alle direttive nazionali del movimento studentesco in previsione dei prossimi cortei regionali. Più di ottocento studenti su mille si sono espressi favorevolmente. Al termine delle lezioni erano presenti in atrio circa trecento studenti che hanno ribadito le proprie intenzioni al dirigente scolastico. Nel pomeriggio si sono svolte due assemblee plenarie in cui si sono definiti gli obiettivi e le modalità della protesta.
Non si tratta di un gesto abituale per noi: è circa un ventennio che la nostra scuola non viene occupata; questo dimostra quanto le nostre motivazioni siano profonde e quanto siamo consapevoli del peso delle nostre azioni.
I tagli alla scuola pubblica non sono semplici numeri: possiamo vederli ogni giorno nelle nostre classi, nei nostri laboratori, nel materiale e nelle risorse che mancano, nei licenziamenti dei nostri insegnanti, nella mancanza di insegnanti di sostegno, nelle strutture scolastiche italiane sempre più fatiscenti. Tagli sempre accompagnati dalla tendenza alla privatizzazione e dal continuo finanziamento alle scuole private. Tutti noi conosciamo il valore dell’immenso potere detenuto da chi gestisce l’istruzione e l’educazione di un paese: solo la pubblica e libera cultura crea liberi cittadini. La ormai bloccata legge Aprea 2012, le riforme scolastiche sempre più finalizzate a finanziarie e leggi di stabilità, lo smantellamento dell’università libera, aperta a tutte le classi e a tutte le forme di intelligenza (facoltà a numero chiuso che non permettono a chiunque di raggiungere il massimo grado degli studi), l’esaltazione di una meritocrazia sempre più a senso unico (test d’ingresso e INVALSI) stanno solo determinando la distruzione irrimediabile del futuro del nostro Paese. È arrivato il momento per l’Italia di ascoltare i suoi giovani, piuttosto che portare avanti le sterili critiche alle generazioni degli ultimi anni proposte proprio da parte di coloro che ci hanno fatto nascere e crescere in un paese che ora siamo costretti a risollevare. Siamo stati educati a concepire lo studio come specializzante e finalizzato al futuro impiego, ma sappiamo di essere destinati al precariato o alla disoccupazione! Per cosa stiamo studiando? Per assistere inermi ai giochi di potere delle alte sfere o per venderci al miglior offerente nella competizione internazionale dei cervelli in fuga? Siamo noi l’unica forza sana rimasta nel nostro Paese; siamo qui per riprenderci il nostro futuro.
Il movimento studentesco italiano sta raggiungendo capillarità sul territorio e nuova collaborazione con gli insegnanti: la combinazione di cortei e scioperi sindacali per intrecciare la nostra lotta con le altre classi deboli colpite dai tagli al welfare, la moltiplicazione dei luoghi di discussione e democrazia e la rinascita di collettivi attivi e militanti hanno dato il via a una nuova ondata di occupazioni e proteste.
Ci appelliamo ora a tutto il mondo scolastico: convochiamo assemblee permanenti che permettano la diffusione dell’informazione, lo scambio di idee, la didattica partecipata e alternativa per una cultura che merita molto di più!
Gli studenti del liceo G. Casiraghi
Cinisello Balsamo,
3 dicembre 2012