Rivendicazioni
– Revoca pdl ‘Aprea’.
– Investimenti pubblici consistenti verso le scuole pubbliche, volti al dignitoso svolgimento delle attività, dei progetti, dei laboratori, delle gite scolastiche, degli sportelli di recupero e di aiuto allo studente. Fondi per progetti pomeridiani anche autogestiti dagli studenti.
– Messa in sicurezza degli edifici e delle strutture scolastiche. Stanziamento di fondi per le infrastrutture, riscaldamento, manutenzione, con controlli regolari delle stesse.
– Retribuzione equa dei docenti, politiche di assunzione a tempo indeterminato di docenti precari. I docenti, parte integrante della scuola e del processo formativo, stanno come le scuole subendo attacchi ai diritti, congelamenti e tagli salariali, o, nel caso dei docenti precari, assurde selezioni e sfruttamento senza precedenti, senza scatti di anzianità e senza la garanzia di un futuro dignitoso.
Obiettivi pratici
– Manifestazione del dissenso. Da diversi anni le politiche dei vari governi hanno costantemente attaccato la scuola, con tagli, ‘riforme’ e ‘razionalizzazione’. Purtroppo constatiamo che il riconoscimento della crisi da parte degli ‘onorevoli’ è avvenuto dopo le varie riforme anti-scolastiche: riteniamo quindi che queste decisioni di risparmio abbiano trovato nel panorama della crisi solo un ulteriore bagaglio retorico, una mera autolegittimazione del vero interesse regnante: profitto a spese altrui. È evidente che gli interessi degli studenti e dei professori non possono essere gli stessi di aziende private, piegate alla logica del profitto ed estranee agli interessi degli abitanti della scuola.
– Autogestione. Rilevata la necessità di risposte efficienti ed incisive nei confronti della politica di austerità, serve una risposta dal basso nei confronti del modello di scuola imposto dall’alto, peraltro da un governo che di tecnico non ha nulla in quanto non eletto. Le ricette di austerità non sono il metodo per far fronte alla situazione del Bel Paese e nemmeno delle scuole. È necessario quindi attualizzare e praticare il modello di scuola che si auspica nelle scuole stesse, vivendo, nel concreto, il miglioramento. Non è inutile ricordare che sono aziende e banche che regolarmente navigano in cattive acque chiedendo ciclicamente fondi pubblici per risollevarsi. Riteniamo che lo stato abbia sufficientemente sovvenzionato questa inettitudine. Che quindi le scuole debbano essere alla mercé di questi soggetti è fuori discussione.
–AltraRiforma. La conoscenza e i contenuti non sono veicolati esclusivamente dai testi scolastici. La formazione deve essere intesa anche come momento di discussione, di dibattito, in quanto condivisone di saperi ed esperienze in un ambito favorevole porta all’elaborazione di una coscienza critica, intelligente, capace di affrontare problemi ed elaborare soluzioni, al contrario della concezione nozionistica del sapere che permette solo una formulazione mnemonica e piatta delle materie, quasi fossero dottrina.