In momenti come questo, quando fatichiamo ad immaginare cosa accadrà nel futuro più immediato, è importante recuperare i punti fermi delle nostre identità collettive: per noi, e per tante e tanti altri, la Resistenza e la Liberazione dal nazi-fascismo sono due di questi cardini.
Sperimentando l’isolamento della quarantena, abbiamo deciso di dare importanza all’immaginazione e al ricordo, che ci permettono di vagare per le strade e i luoghi della nostra Milano. E in questo viaggio immaginario, ci siamo soffermati su quella via, intitolata ad un tale che ci pareva di ricordare fosse stato un antifascista; e poi abbiamo rivisto la nostra scuola media, dedicata a qualcuno che poteva essere un professore partigiano, ma di cui non avevamo mai scoperto a fondo la storia; e ancora, ci siamo ricordati del nonno di quel nostro amico che, un pomeriggio di qualche tempo fa, ci aveva raccontato la sua avventura, così ricca e significativa.
Da questo esercizio di memoria collettiva nasce la campagna VITE (R)ESISTENTI: un tentativo di trasformare il desiderio di esplorare il mondo che ci circonda – un desiderio semplice, che ci unisce già prima delle coscienze politiche – nella consapevolezza che i valori di alcune vite hanno ancora un significato importante per il nostro presente. In chi disse “no” alla violenza fascista nelle scuole, troviamo un monito per un’istruzione libera e veramente accessibile; in chi difese i propri luoghi di lavoro dalla distruzione e dallo sfruttamento, troviamo la fonte della tutela dei diritti dei lavoratori; in chi morì per un’idea diversa di società, troviamo la libertà della dimensione sociale e l’autodeterminazione di tutt*.
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