Siamo gli studenti e le studentesse che hanno riempito le piazze contro la “Buona Scuola” di Renzi lo scorso anno, che il 5 Maggio hanno bloccato la Scuola e il paese e che questo autunno continuano, nelle classi, nei corridoi e nei Consigli d’Istituto a combattere l’autoritarismo e la privatizzazione dell’Istruzione. Crediamo che la Buona Scuola abbia dato l’opportunità a presidi onnipotenti e privati di trasformare la scuola secondo i loro interessi, ma allo stesso tempo siamo convinti che la forza delle mobilitazioni della scorsa primavera si debba tradurre in un’opposizione frontale del mondo della formazione all’interno degli istituti stessi, dal boicottaggio dei comitati di valutazione all’approvazione dello Statuto degli Studenti in stage in ogni scuola.
Siamo gli studenti e le studentesse che si sono sempre mobilitati per un’Istruzione gratuita, accessibile a tutti e che hanno rivendicato, a partire dalle mobilitazioni studentesche degli scorsi anni, nuovi modelli di didattica partecipata e di Diritto allo Studio egualitario, che distrugga le differenze sociali tra gli studenti e permetta di decidere liberamente sulle proprie vite. Le mobilitazioni dell’anno scorso hanno portato alla rinascita del processo della Legge di Iniziativa Popolare, in opposizione e parallelamente alla discussione della legge 107 del governo, e alla presentazione dell’AltraScuola, scritta raccogliendo le esperienze e le esigenze degli studenti di tutto il Paese. Oggi più che mai, dopo l’approvazione della Buona Scuola, crediamo sia necessario immaginare nuovi modelli di scuola che rompano gli schemi col passato e col presente, costruire proposte e rivendicazioni che interroghino i reali bisogni e la volontà degli studenti e che possano risultare l’inizio di un percorso ricco di contenuti e che abbia tutto da guadagnare.
Il 17 Novembre, come gli universitari di Londra, gli studenti di tutte le principali città di Francia, Spagna, Olanda e Austria, scenderemo in piazza a Milano da tutta la Lombardia per la Giornata Internazionale dello Studente. Non scenderemo in piazza tuttavia per celebrare una ricorrenza, oggi infatti studiare è diventato un lusso per pochi: l’abbandono scolastico è in continua crescita e supera il 17%, i costi che le famiglie devono sostenere raggiungono i 1000€ a studente e stiamo registrando una vera e propria espulsione dall’università con 58.000 iscritti in meno negli ultimi 10 anni. Ma il governo, con la sua “Buona Scuola”, non lo ha considerato come un problema e nella Legge di Stabilità 2016, per togliere la tassa sulla prima casa, taglia pesantemente sulla Sanità e alla voce Diritto allo Studio troviamo un bilancio azzerato.
Privilegi per nessuno,vogliamo tutto per tutti! E chiediamo:
-Abolizione del Buono Scuola. In Lombardia ogni anno nel bilancio preventivo di dicembre, in voce Diritto allo Studio la giunta finanzia 35 milioni all’anno per sostenere il sistema Dote Scuola, di cui ne stanzia 30 per le famiglie che mandano i loro figli alle scuole paritarie e solo 5 milioni per quelle pubbliche. Crediamo che questo sistema di Diritto allo Studio, al quale ci siamo sempre opposti, sia assolutamente dannoso per la scuola pubblica e per il futuro precario che consegna agli studenti e invece avvantaggi lobby e privati che sull’Istruzione vogliono trarre profitto. Vogliamo una nuova legge regionale che ascolti le rivendicazioni degli studenti. Siamo realisti, ma non chiediamo l’impossibile: in molti Comuni e Regioni Italiane il Diritto allo studio è molto avanzato, o per lo meno impareggiabile con quello nostrano. Vogliamo il comodato d’uso per i libri di testo e una copertura totale per le fasce salariali medio-basse sul costo del materiale scolastico e dei trasporti.
– Mentre Maroni porta avanti imperterrito il reddito familista del Bonus Bebè, chiediamo che i 400 mln all’anno destinati alla sperimentazione del Reddito nella nostra Regione vengano usati per istituire un Reddito di base per tutti i residenti, incondizionato e che promuova l’integrazione sociale e il diritto inalienabile alla dignità e all’emancipazione per i più deboli e emarginati. Chiediamo che il Reddito di base includa un Reddito di formazione, erogato direttamente e indirettamente, che permetta agli studenti accesso libero e gratuito alla cultura e la possibilità di scegliere e sostenere il proprio corso di studi, senza vincoli economici o dettati dalla volontà dei genitori.
PER QUESTO VI ASPETTIAMO il 17 NOVEMBRE ALLE 9.30 IN LARGO CAIROLI!