In questi giorni tutte le scuole di Milano e d’Italia stanno aprendo, gli studenti tornano tra i banchi mentre al governo Renzi e la Giannini propongono il Piano Scuola; in quel piano è presente qualche aspetto positivo, che cela però la riformulazione di vecchi provvedimenti strutturali contro i quali ci eravamo già schierati in passato.
Nel Piano proposto da Renzi infatti è espressa chiaramente l’intenzione di coinvolgere i privati nel finanziamento delle scuole, che è esattamente quello che proponeva pochi anni fa l’on. Valentina Aprea con il Pdl 953. E’ assurdo pensare ad una scuola finanziata dai privati: vogliamo un impegno reale dello Stato nel finanziamento della scuola pubblica, affinché la scuola si possa sostenere senza la necessità di trasformarsi in una grande azienda.
Non solo, nel Piano Scuola troviamo ribadito più volte il concetto di merito, un merito da attribuire secondo un sistema di valutazione che andrà a premiare le scuole migliori. Negli anni passati abbiamo espresso più volte la nostra contrarietà ad un sistema meritocratico, basato sulla competizione tra scuole e sulla premialità: vogliamo una scuola dove prevalga uno spirito di cooperazione, dove gli studenti possano studiare per acquisire delle conoscenze vere e non con lo scopo di vincere contro questa o quell’altra scuola.
In questo quadro già di per sé negativo, si aggiunge anche l’intenzione di accentrare i poteri nelle mani del Dirigente Scolastico, rendendo tale figura una figura autoritaria, facilmente paragonabile a quella di un manager aziendale. L’abbiamo ripetuto più volte e non ci stancheremo mai di ripeterlo: i saperi non sono merci e le nostre scuole non sono aziende!
Grande assente del Piano Scuola è il diritto allo studio, unico vero strumento per investire sul futuro, per risolvere il problema della dispersione scolastica e per rendere questo paese degno dell’aggettivo “democratico”. Quante volte ancora dovremmo citare gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione, che sanciscono tale diritto?
In Lombardia la situazione è a dir poco imbarazzante: l’unico sistema che dovrebbe garantire il diritto allo studio è la Dote Scuola, sistema che fino all’anno scorso garantiva più soldi agli studenti delle scuole private rispetto a quelli delle statali; dopo le manifestazioni dello scorso autunno e il ricorso al TAR di alcuni studenti che si avvalevano del Sostegno al Reddito (per le statali) è stata sentenziata l’equiparazione tra quest’ultimo e il Buono Scuola (per le private). Naturalmente questo è un passo avanti, ma il nostro obbiettivo è la totale abolizione del Buono Scuola, poiché in esso viene investita una grande quantità di fondi regionali che sarebbero da destinare ad un reale diritto allo studio.
In questi giorni stiamo volantinando davanti alle scuole di Milano per poter coinvolgere più studenti possibile nella discussione e nell’analisi del Piano Scuola, che si terrà nel corso dell’assemblea studentesca convocata per giovedì 18 settembre.
Prepariamoci per un autunno che dovrà rispondere agli attacchi alla scuola riproposti da Renzi immaginando una scuola diversa, un’Istruzione Gratuita per tutt*!
Ci vediamo giovedì 18 settembre, h 15.00 Assemblea Studentesca @LatoB – Viale Pasubio 14 M2 Garibaldi; Tram 2,4
Unione degli Studenti Milano
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