[dropcaps round=”no”]C[/dropcaps]’è un’altro lato delle cose, che difficilmente compare sui giornali. Chi ha occhi per guardarsi attorno se ne può accorgere. Ma bisogna avere coraggio per cambiare punto di vista. È questo il progetto che da dieci anni a questa parte ha ispirato il LATO B, quel laboratorio di socialità fuori dalle dinamiche di mercificazione che troppo spesso sembrano rappresentare questa città.
Il LATO B è sempre imperfetto, perché sempre in trasformazione, perché sempre diverse le persone che lo attraversano, e che lo vivono. E non può essere che così perché è innanzitutto lo spazio del protagonismo dei giovani e degli studenti. Persone che spesso vivono un diritto alla cittadinanza di serie b, perché escluse dai meccanismi di governance e dalla politica della città e del Paese.
Per quegli studenti che non hanno potuto organizzare attività pomeridiane autogestite nelle loro scuole perché hanno tagliato i fondi; per quegli universitari che vorrebbero un posto dove studiare; per quei giovani che continuano a vivere nella precarietà; per tutti quelli che cercano spazi dove creare, inventare e sperimentare idee e pratiche fuori da schemi e logiche di profitto e mercificazione; per chi necessita di uno spazio di democrazia studentesca dove mettersi in gioco, il Lato B è anche questo, saper prestare orecchio ad armonie nascoste.
Diventa così, dopo dieci anni di attività, di aggregazione multiforme, lo spazio di tutte e di tutti, con una programmazione ogni volta diversa, dal concerto alle proiezioni, da presentazioni di libri, alle serate animate dai giochi da tavolo, è il luogo nel quale si prova a dar vita ad una socialità diversa, un altro modo di vivere la città, il Lato B è un volto della Milano che resiste ai trend e alle mode, tiene strette le sue abitudini per accogliere ogni volta chi è pronto ad entrare in quella storia che ha reso il Circolo di xxiv maggio il posto che è.
Riuscire a cogliere l’altro lato delle cose è proprio avere il coraggio di investire in un progetto che parla di democrazia, di creatività, dove ognuno deve munirsi di idee.
Siamo così sicuri a voler rinunciare a tutto questo?
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Per tutti questi motivi e molti altri ci chiediamo “To B or not to B?” Dopo più di 10 anni la nostra esperienza rischia di scomparire; con lo sfratto dai locali del casello daziario di piazza XXIV Maggio infatti al momento non si prospetta una soluzione idonea ad ospitare il nostro progetto associativo.
Chiediamo dunque a questa amministrazione la volontá di reinvestire nell’altro lato di Milano quella componente metropolitana con la quale da anni le istituzioni hanno troppo spesso rifiutato il dialogo.
Abbiamo scelto di strutturare l’incontro come una discussione aperta alla quale far partecipare anche le associazioni, i gruppi, i singoli che hanno attraversato i nostri percorsi, le realtà e le associazioni che hanno svolto un lavoro significativo in questo territorio.
Per questo vi invitiamo al confronto che si terrá al LatoB sabato 9 novembre a partire dalle ore 16:30.
Tra essere e non essere scegliamo il LatoB noi ci saremo e voi?