La sera del 15 giugno in un capannone in zona rogoredo Milano ha assistito ad un raduno di naziskin: un concerto di sette band neonaziste.
L’evento è stato partecipato da tutta Europa, noi speravamo fosse la goccia che fa traboccare il vaso in quanto è impossibile non vedere in questa partecipazione un’inqietante diffusione dei neonazismi, invece abbiamo visto una reazione quasi nulla da parte delle istituzioni.
Il sindaco Pisapia ha dichiarato inaccettabile questa presenza, ha sottolineato anche che non spetta a lui impedire il raduno.
I permessi infatti sono stati accordati dalla Questura e dalla Prefettura di Milano; quest’ultima ha dichiarato semplicemente che il raduno “non comporta un allarme di ordine pubblico” facendo finta di non vederne la matrice politica inneggiante al nazismo e al fascismo e quindi alla violenza, all’odio e alla discriminazione razziale, omofoba e xenofoba.
Crediamo sconcertante questa risposta, l’ennesima dimostrazione di non voler contrastare i neofascismi che stanno prendendo piede in un periodo di crisi come questo, l’ennesima dimostrazione di infangare la memoria storica Italiana e partigiana, l’ennesima dimostrazione di non voler vedere le violenze davanti alle scuole e gli omicidi politici come quello recentemente avvenuto in Francia, che ha comportato la morte di Clement Meric, giovane antifascista.
Come LaPS crediamo necessaria al più presto una risposta concreta dalle istituzioni, crediamo che all’ignoranza che porta alla diffusione delle violenze e dell’odio bisogna rispondere con la cultura, in modo da dare a tutti gli strumenti storici, politici e sociali per condividere la memoria antifascista, per far emergere quegli schemi che si ripetono nella storia e per evitarli avendoli riconosciuti
LaPS Milano