Alle 15.00 si terrà un presidio al palazzo di Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia per rivendicare fondi per il diritto allo studio e l’abolizione del Buono Scuola. Il presidio è organizzato dall’Unione degli Studenti Lombardia, Link Milano e Rete della Conoscenza Milano e vede l’adesione del sindacato scuola FLC CGIL Milano e dell’Associazione NonUnodiMeno.
L’Unione degli Studenti Lombardia lancia una campagna sul Diritto allo Studio, rivendica l’ABOLIZIONE DEL BUONO SCUOLA e il FINANZIAMENTO DEL DIRITTO ALLO STUDIO per rendere effettivamente gratuita l’istruzione nella nostra regione.
Oggi annunceremo l’apertura degli SPORTELLI PER IL RICORSO ALLA DOTE SCUOLA 2013/2014 in tutti i territori lombardi (Milano, Bergamo, Sesto S.G., Vimercate, Como, Lecco). Secondo la sentenza emessa dal TAR chiediamo l’equiparazione dei fondi – a parita di reddito ISEE – fra chi ha ricevuto il Sostegno al Reddito (per le famiglie delle scuole statali) e chi il Buono Scuola (per le famiglie delle scuole paritarie).
L’UdS Lombardia inoltre ritiene inaccettabile l’azzeramento dei fondi per il diritto allo studio per il triennio delle scuole superiori, gli anni in cui più servono per evitare l’abbandono scolastico, questione che non sembra interessare alla Regione, che a parità di reddito ISEE assegna alle famiglie di studenti delle scuole paritarie un contributo DIECI VOLTE MAGGIORE a quello per le famiglie di studenti delle scuole statali.
Oltre a questa insensata sproporzione crediamo scandaloso che la componente disabilità per le scuole statali sia stata azzerata, e sia ottenibile solo da chi frequenta una scuola paritaria.
Anche Link – Sindacato universitario milanese sarà in piazza per il diritto allo studio.
Nel settembre del 2013 l’Assessore all’Istruzione e Formazione Valentina Aprea dichiarava a “Repubblica” che la copertura delle borse di studio nel 2014 sarebbe stata totale grazie ai fondi regionali ma allo stato attuale possiamo constatare che la copertura avvenuta grazie ai fondi regionali non ha superato l’85%, esattamente come avvenuto nel 2013. Questo ha portato alcuni Atenei a stanziare dei fondi, proveniente dalle tasse degli studenti affinchè venisse garantito un diritto costituzionale.
Riteniamo che questa possa essere solo una scelta emergenziale e che Stato e regione debbano subito farsi carico del finanziamento del Diritto allo Studio! Bicocca e Statale sono gli Atenei generalisti con le tasse più alte d’Italia proprio perchè devono versare parte dei fondi provenienti dalla contribuzione studentesca per il diritto allo studio.
Inoltre Regione Lombardia da ormai tre anni ha attivato la “Sperimentazione merito” che irrigidisce i criteri di merito per l’accesso alla borsa di studio.
Questa sperimentazione ha avuto come unico effetto la riduzione della platea degli idonei. In pratica si è trattato di un mero taglio al numero di borse da erogare e dunque di fondi da stanziare. Per questo chiediamo che venga immediatamente rivista.
È proprio a livello del Consorzio Pubblico Interuniversitario per il Diritto allo Studio Universitario (CIDiS) che si possono toccare con mano le scelte politiche che vanno nella direzione di un progressivo disinvestimento e disinteressamento della regione circa il Diritto allo Studio.
Le borse coperte da fondi Regionali destinati a bando (su cui si può costruire un confronto tra gli anni) sono passate da essere il 62,77% del 2013 al 57% del 2014.
Poichè nel 2014, su richiesta dei rappresentanti degli studenti, gli Atenei di Statale e Bicocca si sono impegnati a finanziare le borse scoperte, grazie alla “quota premiale” il numero di Borse a bando nel 2014/2015 è cresciuto del 75%; crescita però compensata dall’aumento delle degli idonei del 65%, dunque la copertura ad oggi è rimasta invariata al 60%. Tale crescita è dovuta da un lato alla modifica delle borse di Ateneo di Statale e Bicocca dall’altro alla prolungata crisi economica.
Nel documento CIDiS è riportato che “In termini economici questo significa che a fronte di un fabbisogno stimato in circa € 18.987.550,00, mancano risorse per € 6.697.945,00 che dovranno essere coperte con l’ampliamento dei fondi regionali e con l’assegnazione della quota premiale di cui si è detto.” e poi che “Per l’anno 2014, il D. M. 106303 del 27 dicembre 2013, di ripartizione in capitoli, reca in corrispondenza del Fondo Integrativo Statale per la concessione di borse di studio (capitolo 1710, stato di previsione del MIUR) un importo pari a € 162,7 milioni.Per effetto di una serie di disposizioni successive, in particolare il D. L. 12 settembre 2014 “Sblocca Italia”, si potrebbe ancora creare per l’anno accademico 2014/2015 una preoccupante situazione in merito alla copertura finanziaria delle borse di studio destinate agli studenti idonei.In sintesi, il Fondo Integrativo Statale (F.I.S.) risulta attualmente vincolato al patto di stabilità interno e, nel caso in cui le singole Regioni non riuscissero a liberare e a liquidare la quota di F.I.S. ad esse spettanti entro il 31 dicembre prossimo, la stessa dovrà essere restituita allo Stato. Ciò vuol dire, in altri termini, che – emesse le graduatorie – gli Enti per il Diritto allo Studio saranno in grado di erogare le borse soltanto fino alla concorrenza dei fondi provenienti dalla tassa pagata dagli studenti e, eventualmente, dai bilanci autonomi delle Regioni.”
Link sarà in presidio per chiedere immediate rassicurazioni da parte di Regione Lombardia circa lo stanziamento a bilancio dell’intero fondo FIS destinato alle borse degli studenti lombardi. Se regione Lombardia non stanziasse questi fondi verrebbero tagliate migliaia di borse e Statale e Bicocca, per garantire la copertura totale dovrebbero alzare ulteriormente le tasse.
La Regione deve inoltre garantire, tramite ALER il decoro dello studentato di Cinisello e dei sottotetti delle case popolari che in questo momento il Rettore Messa e il Rettore Vago hanno deciso di abbandonare per mancanza di manutenzione.
Gli studenti medi ed universitari di tutta Italia saranno di nuovo in piazza il 5 dicembre in occasione dello sciopero generale della CGIL contro la legge di Stabilità che non fa altro che tagliare ulteriormente i fondi alle regioni distruggendo ancor di più le poche politiche di diritto allo studio esistenti.