Oggi 17 novembre, giornata internazionale per il diritto allo studio, abbiamo fatto un presidio per porre al centro dell’attenzione il fatto che studiare sta diventando sempre più un lusso per pochi mentre Regione Lombardia non finanzia il diritto allo studio dirottando i fondi per le scuole private.
Siamo stati ricevuti dall’assessora Valentina Aprea (delegazione composta da UdS Lombardia, Link Milano e FLC CGIL Milano) e le abbiamo chiesto se non le sembrasse assurdo assegnare a tutti gli studenti lombardi quello che un anno fa era chiamato “sostegno al reddito”, (assegnato per ISEE più bassi di 15.458 e in base alle fasce varia da 130€ a 140€) mentre esclusivamente per le famiglie di studenti delle scuole paritarie, si aggiunge un sussidio – il cosiddetto “Buono Scuola” – che viene assegnato a partire da 38.000€ di reddito ISEE e varia da 2000€ a 1200€.
“A fronte della grave crisi economica e degli alti tassi di abbandono scolastico, la Regione cosa ha intenzione di fare per il triennio delle scuole superiori?” chiede Andrea Locatelli dell’Unione degli Studenti Lombardia “Attualmente i tre anni sono scoperti da ogni tipo di sussidio, e sono gli anni in cui l’emergenza abbandono si fa più sentire, visto che durante il terzo anno termina l’obbligo scolastico e gli studenti per sostenere le famiglie in difficoltà sono sempre più spinti ad andare a lavorare; ci sembra assurdo che non si voglia fare nulla in merito.”
A queste domande l’assessora Aprea ha risposto dicendo che la Regione garantisce il diritto all’istruzione fino al biennio, mentre per il triennio si preoccupa solo dei meritevoli, assegnando la componente per il merito.
L’UdS Lombardia rifiuta la concezione di un’istruzione per pochi che la Regione porta avanti, e chiede che tutti possano accedere ai percorsi di studio e terminarli, indipendentemente dalla loro condizione economica di partenza e dai propri risultati scolastici.Per questi motivi lanciamo una campagna regionale sul diritto allo studio, scenderemo nelle piazze, a partire dallo sciopero generale del 5 dicembre, finché l’Istruzione non sarà in diritto per tutti, e apriamo gli sportelli per i ricorsi al Buono Scuola 2013/2014 in tutta la Regione.
Dopo aver terminato di rispondere alle domande degli studenti medi, l’assesora si concede agli universitari. LINK Milano chiede:
- che la Regione attesti l’effettuazione delle spese del fondo FIS. In riferimento al decreto legge 12/9/14 n. 133 art.42 comma 1, 7 ter che servono per garantire le borse di studio.
- che la Regione dichiari l’intenzione di spendere il totale dell’importo, nonostante il FIS sia vincolato al patto di stabilità interno
- che si faccia chiarezza sulla questione degli appartamenti Aler e degli studentati in generale che il più delle volte risultano fatiscenti
- che la Regione finanzi con fondi propri le borse scoperte
- che venga eliminata la sperimentazione sul “merito” che taglia il numero di idonei.
Solo sue primi due punti l’assessora Aprea lancia segnali positivi in quanto afferma che il riparto non è ancora arrivato nelle casse della Regione ma che, anche nel caso in cui scadranno i termini previsti per spendere i soldi del FIS e non sarà più possibile utilizzare tali fondi, la Regione troverà il modo per utilizzare tali fondi.
“Apriremo tavoli di discussione con gli studenti universitari nei prossimi mesi per discutere del diritto allo studio” sono le parole dell’Aprea che però aggiunge “la copertura rimarrà pari agli scorsi anni e sul “merito” si va avanti”
Pertanto gli idonei non beneficiari rimarranno migliaia e negli Atenei di Statale e Bicocca saranno le tasse degli studenti a finanziare il diritto allo studio.
L’assessore non ha poi voluto prendere alcun impegno circa gli studentati Aler, scaricando ogni responsabilità all’Assessore alla Casa.