Giornata della Memoria 2024
Da poco più di 20 anni, il 27 gennaio è stato istituito come il “Giorno della Memoria”, per ricordare il genocidio degli ebrei, vittima di politiche nazi-fasciste alimentate da un sentimento d’odio che portò alla morte di milioni e milioni di persone. Tutto sotto gli occhi indifferenti di moltз.
Quando inizia un genocidio è complesso definirlo, ma una sua origine la si può trovare nel momento in cui si inizia a stabilire che esiste un “noi” ed un “loro”, che non tutti siamo uguali e che non tutti abbiamo gli stessi diritti, quando si iniziano a costruire muri, quando si compiono atti di discriminazione e poi di violenza. Come possiamo dire che lo stesso clima non abbia uno strascico nelle politiche attuali, italiane e non?
Sono molteplici i governi che con politiche coloniali e razziste opprimono da secoli popoli interi, compiendo dei veri e propri genocidi.
Ancora oggi i crimini d’odio sono molti, gli atti di razzismo e antisemitismo si susseguono in Europa e nel mondo, e mentre assistiamo ad una Europa che negli ultimi anni si è chiusa sempre più in una fortezza, possiamo misurare gli effetti delle politiche fasciste dei governi anche nel nostro paese e nella nostra città, tanto all’avanguardia nelle zone ricche, quanto carnefice quando si tratta di accoglienza. Vediamo così, tra l’indifferenza dei governi e di tanta parte della popolazione, i morti nei mari a noi vicini, dovuti alle politiche per fermare i flussi migratori, vediamo le violenze della polizia sui richiedenti asilo in fila fuori dalle questure, vediamo le politiche di segregazione anche nella nostra città – ci riferiamo al CPR di via Corelli – e vediamo il supporto militare ed economico a paesi che oggi stanno compiendo atti di genocidio.
Crediamo che affinché l’orrore della Shoah non si ripeta debbano essere scardinati quegli strascichi nazi-fascisti che ancora permeano nei tessuti di molti governi e partiti, e che proprio in questi giorni tentano di smarcarsi dalle responsabilità storiche che fascismo e nazismo hanno avuto negli stermini di metà Novecento, e in particolare nella Shoah. Bisogna studiare e comprendere i meccanismi che rendono possibile un genocidio per poterli fermare prima che muoia una sola persona.
Il sentimento di pace che affonda le sue radici nei popoli del dopoguerra va ripreso e attuato ancora oggi, non dimenticando gli orrori del passato e riconoscendo quelli del presente.