Ieri è stata approvata una riforma delle tasse universitarie in Bicocca che prevede la riduzione della pressione contributiva per circa 2 milioni di euro e la riduzione delle tasse per oltre 18.000 studenti.
Grazie all’introduzione di una no tax area, gli studenti con ISEE fino a 5000 euro pagheranno 240 euro in meno, la riduzione sarà fino a 240 euro per gli studenti con redditi medi e bassi (fino a 35.000 euro di ISEE) mentre le tasse rimarranno invariate per i redditi medio-alti (da 35.000 a 79.000 di ISEE) e cresceranno per i redditi alti, fino ad un massimo di 105 euro (sopra 79.000 di ISEE).
Gli studenti borsisti non saranno più tenuti ad anticipare i 240 euro che prima erano contenuti, come contributo fisso in prima rata.
Un anno di denunce, assemblee, discussioni negli organi di governo hanno portato a questo importantissimo risultato, la proposta degli studenti è stata accolta quasi nella sua interezza, ora la Bicocca è più accessibile a migliaia di studenti poco abbienti
La scelta di investire parte dell’aumento di FFO per ridurre e rendere più eque le tasse degli studenti è un segnale positivo e in controtendenza. La riduzione delle tasse però non basta, è necessario che anche lo Stato e la Lombardia investano in diritto allo studio.
La prima rata fissa di 600 euro, tra le più alte d’Italia, era una forte barriera di censo all’università ed è stata così modificata:
- Prima rata acconto il 30 settembre di 220 euro comprendente imposta di bollo e tassa di iscrizione
- Prima rata conguaglio il 30 novembre di 140 euro (tassa regionale per il diritto allo studio) + 20% dei contributi calcolati sulla base dell’ISEE, fino a un massimo di 380 euro complessivi.
La seconda rata rimane con scadenza al 15 maggio e comprende i rimanenti contributi calcolati in base al calcolo ISEE.
Purtroppo è stata anche approvata l’introduzione di un coefficiente per gli studenti oltre il primo anno fuori corso, che ne aumenta le tasse del 3% rispetto agli studenti in corso con il medesimo reddito. Gli studenti non hanno però condiviso questa scelta in quanto discriminante verso gli studenti-lavoratori.
La riforma non adegua però le tasse al nuovo ISEE in quanto ad oggi non sono disponibili adeguate proiezioni circa l’effetto di questo sui redditi degli studenti. Chiediamo pertanto che le aliquote siano riviste non appena possibile così da evitare un probabile aumento delle tasse per le fasce medie.