Riprendiamo il comunicato dell’Unione degli Studenti in merito alla tragedia che ha colpito Giulio, studente veneto in Alternanza Scuola-Lavoro.
Oggi un ragazzo di 18 anni è morto mentre stava lavorando in un’azienda a Noventa, in provincia di Venezia, colpito da una lastra di metallo che gli ha schiacciato le gambe.
Quello di oggi non è un caso isolato: è l’ennesima morte di un ragazzo dovuta alle mancate tutele di sicurezza, alla precarietà e ad un rapporto tra istruzione e
lavoro malato, che in maniera strutturale e continua sottotutela, sfrutta e uccide.
Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia, allз amicз e conoscenti del ragazzo.
Dopo i 2 morti e un ferito durante dei percorsi di stage dello scorso anno, un giovane muore lavorando. Nonostante le tante manifestazioni degli scorsi mesi la politica non si è impegnata per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e per ripensare da capo il rapporto tra istruzione e lavoro e questa ne è la conseguenza.
Lз giovanз dovrebbero essere nelle scuole, a formarsi, non a lavorare. Il sistema scolastico e le logiche aziendale pervenute nelle scuole, assieme al costo dello studio e all’attuale didattica nozionistica, hanno però fatto in modo che la prospettiva lavorativa sottopagata sia più vicina di quella formativa.
I PCTO, per come sono strutturati, non fanno altro che insegnarci la logica dello sfruttamento già a partire dal liceo.
Il lutto non ci basta più: vogliamo sicurezza in ogni luogo di lavoro e l’abolizione dei PCTO in funzione dell’istruzione integrata, oltre che la possibilità per tutt3 di avere una formazione e una vita dignitose.
A quante altre morti dovremo assistire prima che la politica ci risponda?
Noi non staremo a guardare.