Con l’approvazione in Gazzetta ufficiale della legge n. 183/2010, il c.d. Collegato Lavoro, diventano più rigidi i termini per l’impugnazione dei contratti precari.
La legge, infatti, introduce un termine capestro di 60 giorni per l’impugnazione che riguarda tutte le tipologie di lavoro precario: contratti a termine, somministrazione e collaborazioni.
Questo vuol dire che il lavoratore precario che avesse riscontrato dei tratti di illeggimità nel contratto di lavoro possono avere solo due mesi dalla scadenza del contratto per avviare un procedimento contro il datore di lavoro.
La legge prevede anche lo stesso termine di 60 giorni per l’impugnazione anche deicontratti a termine e in somministrazione conclusi prima dell’entrata in vigore della legge.
La legge è entrata in vigore il 24 novembre e da quel momento i lavoratori con contratto a termine o con contratto di somministrazione,che hanno concluso il rapporto di lavoro prima dell’entrata in vigore della legge, avranno solo 60 giorni per impugnarlo, cioè entro il 23 gennaio 2011
Tutti i lavoratori quindi, che nel passato, e in periodi più recenti, hanno concluso contratti a termine o in somministrazione ritenuti illegittimi e quindi tali da avanzare richiesta di riconoscimento di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, hanno tempo sino al 23 gennaio 2011 per decidere se far valere le proprie ragioni: questo in prima fase, anche con una lettera.
Molti studenti e studentesse svolgono o hanno svolto lavori precari. Invitiamo tutti a rivolgersi alle camere del lavoro della propria città nel caso in cui si volesse aprire un contenzioso o per avere maggiori informazioni.