Nineteen eighty-four: George Orwell il teatro del disorientamento
Corso di teatro e scrittura distopico-creativa di Giulio Valentini
“Sei lento a imparare, Winston” disse O’Brien, con dolcezza.
“Ma come posso fare a meno…” borbottò Winston “come posso fare a meno di vedere quel che ho dinanzi agli occhi? Due e due fanno quattro.”
“Qualche volta, Winston. Qualche volta fanno cinque. Qualche volta fanno tre. Qualche volta fanno quattro e cinque e tre nello stesso tempo.
Devi sforzarti di più. Non è facile recuperare il senno.”
A partire dal lunedì 14 novembre alle 20.30 per due lunedì al mese
Costo 40 euro
al LatoB – viale Pasubio 14
scrivici a teatro@latobmilano.it
link all’evento FB
Programma corso
“A partire dallo studio di “Nineteen eighty-four” di George Orwell, indagheremo attraverso il teatro, quello che Frye definisce: “il disorientamento della direzione perduta, il gesto iterativo e antifinalistico”. Il mondo che Orwell racconta in “Nineteen eighty-four” è un mondo labirintico e il labirinto è un topos della letteratura moderna, particolarmente indicato come sostiene Manferlotti, per tradurre “la derisoria posizione dell’individuo che il mondo inghiotte e disorienta”.
All’inizio di “Nineteen eighty-four“, Orwell fornisce alcuni tratti di Winston Smith: 39 anni e “un’ulcera varicosa sulla caviglia destra”, esile di corporatura e capelli biondi molto chiari, uniforme azzurra del partito, dipendente del Ministero della Verità in Londra, città principale di Airstrip one, la terza delle più popolose province di Oceania.
L’obiettivo che si pone questo corso di teatro è cercare di comprendere come ogni personaggio di Orwell abbia il dono di svelare elementi della contemporaneità.
Lo faremo attraverso lettura del testo e l’applicazione di metodologie di training che vanno da Grotowsky a Stanislavskij fino ad arrivare al Teatro dell’Oppresso per realizzare alla fine del percorso una messa in scena del libro di Orwell.
Giulio Valentini
Scrittore, drammaturgo, attore e blogger (www.giuliovalentini.it).
Ha realizzato gli short movie “Due Cuori e una Sottana”, Besame Mucho – Against the abandonment of animals, “Drum Drama” e “Daniel Zamudio” quest’ultimo con il patrocinio della omonima Fondazione cilena contro che lotta contro discriminazione e l’omofobia.