London Kurdish Film Festival // L’altro lato del cinema

Proiezione di una selezione di documentari

Creato nel 2001 da un gruppo di giovani registi curdi, il London Kurdish Film Festival (LKFF) fornisce, ad autori curdi e non, una piattaforma per dare spazio a film che danno voce alle storie non raccontate del popolo curdo, che ha, come tutte le popolazioni oppresse, trasformato il cinema in uno strumento di emancipazione ed espressione. 

Un rappresentante del Festival presenterà a Lato B due documentari che hanno partecipato all’edizione 2022:

– Imad’s Childhood di Zahavi Sanjavi (sottotitoli in inglese) racconta la storia di Imad che a quattro anni, dopo più di due anni di prigionia con l’ISIS, prova a tornare a vivere un’infanzia normale

– Nû Jîn di Veysi Altay (sottotitoli in italiano) narra l’attacco dell’ISIS del 15 settembre 2014 e i cinque mesi di resistenza della YPJ e della Unità di Protezione Popolare (YPG) attraverso lo sguardo di tre donne combattenti 

Programma:

20.00 – Apertura
20.30 – 22.00 Imad’s Childhood 
22.00 – 23.00 Nû Jîn

Launched in 2001 by a team of young filmmakers from Kurdistan, the London Kurdish Film Festival (LKFF) provides a platform for Kurdish and non-Kurdish directors to showcase films that highlight the untold stories of the Kurdish people around the world, who have, like all oppressed nations, transformed cinema into a tool for emancipation and self-expression.

A LKFF representative will present at Lato B two documentaries from the 2022 edition: 

– Imad’s Childhood by Zahavi Sanjavi (english subs) tells the story of four-year-old Imad who, after more than two years in captivity with ISIS, tries to find his way back to a normal childhood

– Nû Jîn by Veysi Altay (italian subs) relates the ISIS assault of 15 September 2014 and the five-month resistance by the YPJ and People’s Defense Units (YPG) through the lens of three women fighters

Biglietto al contrario

All’ingresso viene dato a ciascun a un biglietto simbolico. All’uscita si restituisce il biglietto versando la somma che si considera più giusta. Al pubblico non verrà quindi chiesto di pagare l’ingresso, ma di decidere di lasciare un contributo in base alle proprie disponibilità economiche. I contributi così raccolti andranno interamente allз autorз.