Quattro grandi tigli pluridecennali, il glicine storico del Circolo degli Ex Combattenti di Piazza Baiamonti, un grande nespolo e altri alberi che sono parte integrante del paesaggio del quartiere Sarpi-Garibaldi e del giardino comunitario dedicato testimone di giustizia Lea Garofalo, potrebbero essere abbattuti tra poco più di un mese
Il progetto definitivo della seconda piramide di piazza Baiamonti, futuro museo nazionale della Resistenza, da poco reso pubblico nei dettagli esecutivi, sembra non avere tenuto conto della primaria esigenza di preservare la natura urbana esistente, come era stato dichiarato in occasione della presentazione del progetto preliminare, e il fondamentale diritto degli abitanti di Milano e del quartiere Sarpi-Garibaldi di verde pubblico, alberi, ombra e aria pulita.
E cosi ben 11 alberi dovranno essere sacrificati, non per una loro inconciliabile interferenza con gli spazi del futuro museo ma piuttosto perché in fase di progettazione non si è data importanza agli elementi naturali presenti sul sito, nonostante si parli di alberi ad alto fusto e di un glicine storico, sani e di grande pregio ambientale che, se conservati anche nel nuovo progetto potrebbero svolgere ancora quell’alto impatto in fatto di mitigazione locale dell’effetto degli inquinanti urbani e dei cambiamenti climatici in corso (come dimostrato anche da un recente studio di Coldiretti).
Ci chiediamo quindi se tutto questo sia veramente necessario e soprattutto inevitabile.
Non si tratta di stravolgere un progetto già in fase esecutiva ma di modificarlo il tanto che basta, ad esempio con modesti interventi e su alcuni locali di servizio al piano interrato per conservare l’invaso di terra dell’apparato radicale delle piante coinvolte nel sedime dell’edificio, cosi come gli esperti che abbiamo sentito in merito assicurano si possa fare.
A maggio inizieranno i lavori, abbiamo davvero poco tempo per chiedere al Comune di Milano di rivedere il progetto introducendo le poche modeste modifiche necessarie, nell’interesse di tutti i cittadini e di un ambiente naturale urbano, nel valore di preservare ogni singolo albero sano, ogni singolo metro quadrato di verde disponibile.
Pur riconoscendo l’importanza di avere finalmente a Milano un istituto dedicato ai fondamentali valori della Resistenza e dell’antifascismo, crediamo che, nonostante tutto, museo e alberi possano e debbano convivere insieme.
Queste piante si devono e soprattutto si possono ancora salvare.
Dipende anche da noi e da quanti aderiranno a questo appello!
Se anche tu sei d’accordo e vuoi che il Comune faccia tutto il necessario per salvare queste piante, firma questa petizione che porteremo al più presto a chi ha potere decisionale in merito!!
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#salviamoitiglidilea
Promuovono: Giardini In Transito, Libera Milano, Circolo Arci Lato B, associazione Vivi Sarpi, Circolo Ex Combattenti e Reduci