Spazio sicuro è poter essere se stessз
Oggi è la giornata internazionale della visibilità trans, un giorno per mettere in luce la continua e sitematica discriminazione delle persone trans all’interno della nostra società.
A partire da una legislazione, quella italiana, datata e che costringe le persone trans a un iter lungo e, spesso, dispendioso per vedere i propri documenti cambiati.
Legislazione che prevede, in ogni caso, che le persone si sottopongano già a terapia ormonale per un periodo prima di poter avviare l’iter o che, nel caso in cui non volessero sottoporsi a una terapia ormonale, non possano avviarlo mai.
Dando origine a una popolazione trans invisibile, poiché non provvista di documenti che possano rappresentarla, in tutti quei luoghi in cui è richiesta un’identificazione.
A partire da questa necessità, quella di essere rappresentate con il proprio nome di elezione, nel nostro circolo scegliamo di tesserare le persone trans tramite identità alias con il proprio nome di elezione.
Sappiamo che spesso il dover mostrare il proprio nome anagrafico è un limite alla partecipazione in spazi e luoghi che prevedono un tesseramento.
Perché questo non diventi un limite nell’accesso alle attività di Lato B garantiamo la massima discrezione per chiunque abbia bisogno di ricorrere al tesseramento alias.
Consapevoli che questa accortezza non sia risolutiva per il problema sistemico dell’invisibilizzazione e discriminazione delle persone trans, oggi abbiamo deciso di raccontare della nostra realtà nella convinzione che gli spazi accessibili e sicuri siano fatti dalle persone che li attraversano e dalle scelte di presidi culturali, come il nostro, di interrompere il silenzio.
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