Tra poco meno di un mese nella nostra regione si terranno le elezioni per il nuovo Presidente regionale e per il consiglio regionale. Dopo 28 anni di governo di centrodestra, in Lombardia si torna a votare per provare nuovamente a cambiare le cose.
Il disastro della situazione pandemica ha aperto gli occhi a tante persone. La tanto osannata sanità lombarda ha mostrato tutti i suoi limiti durante l’emergenza sanitaria che abbiamo affrontato: le sempre più ampie privatizzazioni hanno portato ad una situazione di totale impreparazione e mancanza di mezzi, da parte delle strutture pubbliche territoriali, di fronte a una situazione senza precedenti. Tutto questo è stato però pagato dal numero esorbitante di vittime, soprattutto in alcune zone più colpite della nostra regione.
Ma non è solo la sanità a rappresentare un problema: le politiche degli ultimi anni hanno impoverito il diritto allo studio, abbandonato le case popolari, tagliato progressivamente il trasporto pubblico su cui non è stato fatto alcun reale investimento, mentre si sono investiti milioni e milioni di euro per le nuove autostrade che stanno progressivamente distruggendo i pochi parchi regionali. Il modello di gestione dei servizi, che il centrodestra di Fontana e della Moratti chiamano “modello della sussidiarietà”, è un modello basato sull’arricchimento dei privati che via via gestiscono sempre maggiori pezzi di welfare regionale, alimentando disuguaglianze, aumentando le tariffe e tagliando i servizi destinati a tutta la collettività.
Il diritto allo studio è sempre meno reale e i fondi sono stati dirottati sul sostegno alle scuole private, il diritto allo studio universitario regionale è stato smantellato e la sua gestione affidata agli atenei con la conseguenza che solo gli enti universitari più ricchi hanno modo di dare una risposta ai bisogni di studenti e studentesse. L’accesso al diritto allo studio universitario è stato ridotto inasprendo i criteri di merito per ottenere la borsa di studio.
ALER, l’agenzia regionale della casa, è sempre più incapace di gestire il patrimonio, le ristrutturazioni avvengono solo a seguito della vendita degli alloggi e i quartieri popolari di città e paesi lombardi sono sempre più quartieri ghetto con moltissimi alloggi vuoti e non assegnati. La costante riduzione delle assegnazioni non dà alcuna risposta alle persone senza una casa, alimentando un mercato con affitti sempre più alti e inaccessibili.
Il trasporto extraurbano, sempre più costoso per l’utenza, è sempre più ridotto al solo trasporto di chi studia negli orari di entrata e uscita delle scuole e non garantisce un servizio continuativo, i collegamenti regionali sono lentissimi con i tempi di percorrenza che si sono progressivamente allungati.
Di fronte a questo scenario l’auspicio è quello di un enorme cambiamento rispetto a quanto fatto fino ad ora: infatti, anche da parte dell’opposizione non c’è mai stata una vera presa di parola o un vero tentativo di cambiare le cose, spesso considerando la Lombardia un territorio già perso, ma solo ricerca di compromessi al ribasso.
Il nostro circolo non farà campagna elettorale per nessuna persona candidata in particolare, né sosterrà singole candidature in Consiglio Regionale. Tuttavia, crediamo sia importante seguire questa tornata elettorale per sollecitare un reale cambio di passo: per questo organizzeremo un confronto con alcune persone candidate che si terrà martedì 24 gennaio alle 18.30 al Circolo Arci Lato B e vedrà la partecipazione di Nicola Di Marco – Movimento 5 stelle, Maso Notarianni – Partito Democratico, e Silvia Soldatesca – Sinistra Italiana.