L’AIDS è una malattia cronica causata dal virus dell’HIV che attacca il sistema immunitario, impedendo all’organismo di combattere malattie e infezioni.
L’AIDS rappresenta lo stadio finale dell’infezione da HIV, ma possono passare anche parecchi anni prima che si scateni.
La connotazione che si porta questo virus/malattia, non ha solamente una ricaduta sul piano fisico, ma anche psicologico e sociale: nonostante le continue campagne di sensibilizzazione e i processi di normalizzazione del tema è ancora presente uno stigma verso chi è sieropositivo e sulla malattia stessa: molto spesso non ci si testa (pratica che può essere anonima e gratuita) anche perché si vive nella paura che il virus e la malattia stessa siano qualcosa di cui ci si debba vergognare.
Fin dalla sua comparsa in Italia, nel 1982, la comunità omosessuale maschile è stata etichettata come tra le poche categorie a rischio (insieme ad altre categorie marginalizzate come persone tossicodipendenti e sex worker) errore che ha permesso alla malattia/virus di diffondersi ancora di più tra le categorie che si sentivano lontane dalla possibilità di contrarlo, invece dal 2012 la percentuale dei casi attribuibili a trasmissione eterosessuale è stabile intorno al 44%, mentre la trasmissione riconducibile a rapporti tra uomini è circa del 40%*.
Contro lo stigma bisogna agire con la comunicazione, con l’informazione e la prevenzione: esistono diversi strumenti di prevenzione, che vanno oltre all’uso del preservativo, comunque indispensabile per la prevenzione non solo del virus HIV ma anche del resto delle malattie sessualmente trasmissibili.
Attualmente uno dei metodi più efficaci in grado di prevenire il virus è quello della PreP, un protocollo medico che previene l’HIV prendendo una compressa prima e dopo aver fatto sesso.
Inoltre, ad oggi ci sono delle sperimentazioni che cercano di trovare una soluzione, una terapia, che possa sradicare completamente questo virus dal corpo.
Attualmente, ci sono delle terapie che controllano la replicazione virale e altre che rendono la persona sieropositiva U=U (eliminazione rischio di trasmissione), quindi in grado di non poter più trasmettere il virus.
Perché ne parliamo?
Per ricordarci che la salute è un diritto di tutt*.
Perché i tabù e gli stigma portano a discriminazione.
Per decostruire la narrazione delle persone che hanno il virus.
Perché informarsi è il primo modo che abbiamo di prevenire.
È solo attraverso un’informazione libera e sicura, un’educazione sessuale realmente attenta alle malattie sessualmente trasmissibili senza che esse vengano trattate come se fossero un tabù e la distribuzione gratuita di preservativi che si può andare verso la libertà dei corpi.
*dati riportati dal Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità (vol.35, numero 11, Novembre 2022)