
25° Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie
Oggi avremmo dovuto essere a Palermo a ribadire insieme a tantissimi altri il nostro impegno nella lotta contro le mafie. L’emergenza sanitaria in corso, tuttavia, ci impedisce di scendere nelle piazze e ci costringe a trovare, almeno provvisoriamente, nuove strade per far sentire la nostra voce.
La manifestazione prevista per oggi è stata rimandata: saremo a Palermo il 23 e il 24 ottobre. Ma, nella 25° Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, aderiamo alla foto-petizione organizzata da Libera e invitiamo tutti a partecipare scrivendo su un foglio il nome di una vittima delle mafie e condividendo una foto in cui lo si tiene in mano per ricordare chi in prima persona si è opposto e contro cosa stiamo lottando.
Le mafie non sono un problema d’altri: sono radicate anche nei nostri territori e influiscono anche nelle nostre vite. Sebbene in certe zone la loro violenza sia ancora tutt’altro che nascosta, col passare degli anni hanno parzialmente cambiato faccia, insinuandosi in ogni settore che offra loro possibilità di guadagno e all’interno delle istituzioni. Inoltre, strutturandosi come organizzazioni parastatali, rafforzano il loro controllo sulla società fornendo risposta concrete a troppe persone che oggi vivono condizioni materiali di bisogno offrendo loro un’alternativa all’assenza dello Stato.
Questo rende evidente come non si possa considerare sufficiente la risposta securitaria e giudiziaria che lo Stato sta dando: per combattere in modo efficace la criminalità organizzata è necessario rispondere alle esigenze dei soggetti economicamente più deboli, garantire diritti e tutele, fornire alla scuola le risorse necessarie a svolgere le sue funzioni: la gratuità dell’istruzione e la lotta all’abbandono scolastico, insieme alle politiche di welfare, sono le armi con cui vincere questa battaglia.
Si scrive antimafia, si legge giustizia sociale.