RISE UP FOR ROJAVA
Le infami operazioni militari appena intraprese dal califfato turco di Erdogan, e avvallate dagli Stati Uniti, a danno del popolo curdo della Siria del Nord, rappresentano un atto politico gravissimo che ci vede tutte e tutti coinvolti.
Le milizie YPG e YPJ, che hanno versato il loro sangue per proteggere l’occidente dal fondamentalismo jihadista del sedicente Stato Islamico, difendono un progetto rivoluzionario di confederalismo democratico autonomo, quello del Rojava, che trova le sue basi nell’ambientalismo, nel femminismo, nella libertà.
Il Rojava è scomodo, il Rojava va attaccato.
Erdogan usa la scusa della solidarietà esistente tra Rojava e PKK per attaccare chi minaccia gli interessi economici che lo vedono in stretto contatto con l’ISIS, Trump non muove un dito a favore di chi contrasta le sue politiche capitalistiche e imperialiste, e l’Europa continua a trattare l’annessione della Turchia all’UE in un tristemente noto gioco di scambio tra denaro e i profughi che scappano dalla guerra.
L’Italia, che negli ultimi anni ha incrementato in modo esponenziale le esportazioni di armi verso la Turchia, sta a guardare senza fare nulla. Negli ultimi anni le nostre più alte cariche politiche hanno, a turno, accolto il criminale di guerra Erdogan a braccia aperte, difendendo il profitto economico che questa relazione produce.
Le multinazionali e le aziende private che lucrano su questa vergognosa guerra sono le stesse che compongono i Consigli di Amministrazione dei nostri atenei pubblici, motivo per cui noi studenti e studentesse non possiamo esimerci dal manifestare la nostra più forte opposizione.
Scenderemo in piazza al fianco dei fratelli e delle sorelle curde per ricordare i martiri che hanno dato la loro vita per difendere il Rojava dal fondamentalismo islamico del Daesh, come Lorenzo Tekoser Orsetti, ultimo di una lunga lista di eroi partigiani, uomini e donne la cui memoria sta venendo calpestata da chi antepone il proprio profitto al benessere collettivo.
Scenderemo in piazza per difendere un’idea di rivoluzione nata nel nome del rispetto della Terra, del femminismo, della democrazia, del pluralismo, dell’uguaglianza, della giustizia sociale, dei diritti di tutti e tutte
Appuntamento
Lunedì 14 ottobre ore 18.00
Consolato di Turchia
Via Antonio Canova 36 – Milano