Il film

“Il sangue verde” di Andrea Segre è uno spaccato sulla volontà di riscatto dei migranti oppressi nei meccanismi di caporalato a Rosarno, Reggio Calabria. Racconta, attraverso le parole di alcuni di loro e con pochissimi commenti esterni, l’istituzione di una moderna forma di schiavitù. Non in qualche paese lontano o in una dittatura esotica, ma nell’Italia di oggi. Uomini e donne sfruttati dalle mafie per un lavoro esautorante nei campi, pagati meno di due euro e cinquanta l’ora.

Gli scontri di Rosarno iniziarono dopo che gli occupanti di un’automobile avevano sparato contro due migranti con un fucile ad aria compressa. Diverse centinaia di migranti diedero vita a una manifestazione lungo le vie della città, protestando contro il trattamento discriminatorio e le misere condizioni di vita, dando fuoco a delle vetture e scontrandosi con la polizia. La reazione della cittadinanza porterà a successive violenze, con 53 feriti che dovettero ricorrere a cure ospedaliere. Nonostante nuove leggi e tentativi, il caporalato è ancora una realtà forte, e trova il suo peggior nemico nella solidarietà di chi da tutta Italia partecipa a progetti e organizzazioni come SfruttaZero e Diritti a Sud.


Nella settimana della giornata nazionale contro le mafie, e nel giorno di mobilitazione europea per politiche più umane ed efficaci per approcciare i fenomeni migratori, con Resilient GAP sfrutteremo la proiezione per abbracciare un tema che incrocia ambiente, migrazione e mafie.

Info

La proiezione comincerà alle 18.00, prima e dopo saranno disponibili un buffet a offerta libera per finanziare le nostre attività, e i buonissimi prodotti del circolo Lato B.

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Per l’ingresso è necessaria la sola tessera del Lato B, che si può fare a 3€ sabato stesso