Dai prossimi giorni al Lato B potrete trovare le copie della rivista “Scomodo” nata a Roma e curata dagli studenti delle scuole superiori della capitale.
Di seguito riportiamo un articolo de “L’Espresso” riguardo proprio la nascita della rivista:
Scomodo, i ragazzi che vogliono cambiare la città con una rivista
Buone notizie dalla Capitale. Dei ragazzi si stanno facendo largo e iniziano a far parlare di sé. Hanno le idee chiarissime e un progetto in testa: cambiare la città attraverso le pagine di carta di una rivista mensile. L’hanno chiamata “Scomodo” e già dalle sue prime uscite ha conquistato giovani e meno giovani.
Tutto nasce quest’estate quando in tre decidono di incontrarsi e di promuovere un’ idea diversa d’informazione. Ci vedono lungo tanto che oggi Scomodo conta su una squadra di circa 100 persone, tutti studenti liceali o ai primi anni dell’università. C’è la redazione ma anche chi si occupa della comunicazione, una sorta di ufficio stampa, chi cura la distribuzione, perfino un servizio d’ordine per gestire in sicurezza gli eventi che organizzano.
La rivista è ben fatta ed è già arrivata già alla quarta uscita. La prima copertina l’ha curata Zerocalcare, la seconda lo streetartist romano Solo, la terza Vauro e la quarta Altan. Nomi non banali e di primissima scelta, a conferma che questi ragazzi vogliono fare sul serio.
Anche i contenuti sono ricercati e curati con una forte attenzione al recupero degli spazi urbani abbandonati, alle periferie, ai grandi temi d’attualità, all’informazione, all’arte e alla cultura.
“Siamo la generazione Facebook che si è svegliata con il telefono in mano – spiega Edoardo Bucci, uno dei fondatori di Scomodo – ma ripartiamo dalla carta e da un’informazione lenta, obiettiva e imparziale. Perché sui social trovi solo dei flash e non ha mai tempo per approfondire e andare oltre gli slogan”. Questi ragazzi invece vogliono vederci chiaro, capire il mondo che li circonda e provare a cambiare le cose. Per questo Scomodo non è soltanto una rivista ma una vera e propria piattaforma di lancio per tutti quei giovani che hanno dei progetti da realizzare.
Basta vedere una delle loro Nottiscomode per farsi un’idea. Sono delle serate che servono ad autofinanziarsi ma anche ad offrire ai ragazzi romani una forma diversa di socialità e un’occasione per tanti artisti emergenti di esporre le proprie opere o suonare la propria musica. Un progetto condiviso, una sorta di open source a disposizione di tutti. E nell’era dell’individualismo non è cosa da poco.
La prima Nottescomoda si è tenuta al liceo Machiavelli, nel cuore della San Lorenzo della movida senza regole, e fino alle due di notte c’era la fila per entrare. I ragazzi di Scomodo l’hanno occupata per un sabato sera “perché così gli studenti non hanno perso nemmeno un giorno di scuola” e l’hanno riempita di arte e di musica. La stessa cosa è successa qualche settimana fa all’ex arsenale pontificio che si trova a Porta Portese, uno spazio immenso abbandonato e che in pochi conoscono, nemmeno gli addetti ai lavori. Loro invece questi posti li scoprono, li studiano, ci fanno delle inchieste per la rivista e ricordano a tutti che ci sono e che potrebbero tornare ad uso della collettività. “Se le cose non vanno bene facciamo in modo che vadano meglio”, ripetono.
Sembra quasi un manifesto politico ma non lo è. E’ la loro utopia concreta ed è così convincente che se non si può che augurargli che faccia strada. Tanta.
Per saperne di più:
Il sito di Scomodo: http://leggiscomodo.org/
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