Quando fai parte di Libera, a tutti i raduni, le assemblee, i convegni, le riunioni, ti viene posta
sempre la stessa domanda: «cos’è per te Libera?». Alcuni miei compagni rispondono con prontezza
e convinzione che Libera per loro è “famiglia”, “impegno”, “legalità”. Io invece non so mai cosa
rispondere, vengo assalita dal panico e per non restare a bocca chiusa rispondo sempre “giustizia”.
La verità è che quando mi viene posta questa domanda dentro la mia testa avviene un’esplosione.
Da una singola domanda ne esplodono altre dieci, e poi altre cento, e poi altre mille. Per giorni
continuo a ragionare su questa piccola questione e non riesco a darmi pace. Ma ora, forse, ho capito.
Per me Libera è questo. Libera insegna a farsi delle domande, sempre. Libera insegna a mettersi in
discussione, giorno dopo giorno. Libera significa sentirsi scoppiare dentro la passione per la vita.
Libera significa imparare di nuovo a sognare, a giocare con la realtà e, qualche volta, ad avverare
quei sogni che prima ci sembravano utopia. Libera significa rendersi conto che non ha senso parlare
di società “civile”, perché la società o è civile oppure non esiste. Libera ti insegna che non è
possibile costruire un welfare “alternativo” ma che bisogna lottare perché il welfare sia migliore per
tutti. Libera ti insegna a legittimare il tuo lavoro nel tuo quartiere. Libera ti insegna ad essere
credibile agli occhi dei tuoi figli e dei tuoi amici. Libera ti costringe ad essere spudorato nelle tue
scelte, camminando a testa alta e schiena dritta. Libera dà la motivazione a noi giovani a scegliere
di non cambiare Paese ma di cambiare il nostro Paese. Libera ti dà la parola quando non ce l’hai, ti
presta la voce quando la tua è troppo bassa. Libera ti insegna che l’Italia è un posto meraviglioso,
anche se potrebbe dare di più. Libera ti insegna ad essere il cambiamento che vuoi vedere nella tua
società. Libera ti insegna che tu il tuo spazio nel mondo ce l’hai e te lo devi prendere lottando con le
unghie e con i denti. Libera ti insegna a sorridere con gli occhi, ad essere felice. Libera è un
abbraccio che dura tutti i giorni dell’anno. Libera è i beni confiscati strappati dalle mani dei mafiosi,
le cooperative che ci lavorano, la bontà della mozzarella, del vino, della marmellata, del miele, una
storia lunga vent’anni, una lotta ancora più lunga, un ideale che rende più bello il nostro Paese, la
bellezza della condivisione, della fatica, delle delusioni e delle conquiste. Ma soprattutto, Libera è
la potenza delle persone che la creano dal nulla tutti i giorni, il prendersi per mano, l’uscire stanco la
sera per andare alla riunione del tuo presidio e tornare con il sorriso sulle labbra. Libera siamo noi.
Buon Natale!
di
Irene Latuati