Il primo libro che presentiamo, al nuovo Lato B, è il primo romanzo di Salvatore Mazzeo, “Moleskine”. Con le letture a cura di Walter Rizzuto e l’accompagnamento musicale del maestro Andrea Gaita, vivremo assieme alcuni dei momenti del racconto. A seguire aperitivo.
Uno sguardo critico
In una non ben identificata città di provincia, Rosso e i suoi amici vivono insieme le esperienze dell’ultimo anno di liceo mentre in città e in tutta Italia divampa il movimento dell’Onda. Nei dialoghi, nei sogni, nei ricordi dei personaggi, traspare la curiosità vivida dei protagonisti verso gli ambiti più vari, dalla musica alla letteratura, dalla filosofia alla fisica. I testi di grandi classici, daiDoors a Giorgio Gaber, da Lou Reed a Guccini, si innestano nella narrazione, così da formare una colonna sonora che trasmette al lettore l’energia di quei momenti. Il riso, l’alcol, le assemblee, le feste, gli amori, le amicizie di una vita e quelle di una sera, che vengono appuntate sulle Moleskinedei protagonisti, rivivono nella luce al neon di un negozio di dischi. Dopo di essa non vi sarà che la luce dei lampioni e una strada solitaria.
Il protagonista non è solo narratore di quegli eventi, ma è anche commentatore a posteriori della vicenda. La sua natura duplice è data dalla doppia dimensione temporale del personaggio: parla di eventi presenti, che si sviluppano davanti a lui, inserendovi brevi commenti scritti a un anno dai fatti. Rosso è attore di una vicenda del suo passato prossimo, di cui ora è spettatore: rimembra, e nel ricordo esamina con sguardo più maturo. Così si svolge nella sua mente una pellicola impressionata dai ricordi di un’età caotica, burrascosa, e magmatica. Lo stile dell’autore è proprio al servizio di quelli che sono stati gli anni della sua adolescenza in una non definita città del “Middle South”, come la definisce l’autore. La scrittura restituisce con esattezza quel caos e quella voglia di fare, leggere, scoprire, ascoltare: è l’aprirsi al mondo prima di essere chiamati a farne parte. Rosso e i suoi amici, vogliono bruciare: vogliono essere consumati dalla vita, così come lo intendeva Kerouac (scrittore amato da Mazzeo) e allo stesso tempo vogliono mettere a ferro e fuoco quel mondo che presto li inghiottirà richiamandoli alle responsabilità della vita adulta e dell’università, che porterà tutti i protagonisti a essere forzatamente separati dall’emigrazione verso varie meteaccademiche, lontane dalla provincia che fino ad ora li ha cullati nella loro infanzia. Nel romanzo sono numerose (e felici) le metafore dinamitarde che esprimono questo loro voler bruciare ed esplodere. I piccoli eroi di questa vicenda adolescenziale sono attivissimi e partecipano con ardoread assemblee e manifestazioni, mossi da una forte idea di rivoluzione (corroborata da ferventi letture) e da un ancora più forte sentimento di ribellione, che è il vero motore di molte (se non tutte) le loro azioni, lo spirito guida di ogni loro pensiero o discussione.
Gaber cantava: “Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione”. Ecco, la pancia dei protagonisti della storia è piena di questo sentimento di ribellione, che poi va verso la testa e finisce per strutturarsi in un’idea di rivoluzione che, ancora oggi, obbliga il mondo a scontrarsi con le teste più cocciute di alcuni dei protagonisti.
Magma infuocato ricco di ogni gemma
ti si chiedeva di incastonale in gioie gelate
ma l’era della glaciazione è da venire
la sintesi, se c’è, deve aspettare
adesso è tempo di correre, volare
tra versi, note e fotogrammi da scoprire
a dimensioni spazio-temporali alate.
Miac 51
Angelo Iermano
Ingresso
Per l’ingresso è necessaria la sola tessera LatoB, che si può ordinare compilando il ►modulo online ◀︎.
Il costo della tessera è di 3 euro, il suo ritiro avverrà prima della serata e vi consentirà di accedere a tutte le attività dell’associazione e di usufruire dei beni della stessa fino alla fine dell’anno corrente.
Le copie del libro sono già disponibili presso il circolo Lato B al costo di 11,00 euro.
Commenti dei lettori
L’Onda è stata una grande occasione. Certo, per me in primis: la prima trasferta a Roma per la manifestazione, i primi slogan in cui credere davvero e non solo per saltare un giorno di scuola. L’Onda è stata anche una grossa occasione per il movimento, per gli studenti e i lavoratori. Il cambiamento era lì, si poteva intravedere. Poi non è andata come speravamo, e questo libro ce lo racconta.
“Moleskine” mi ha fatto riflettere. Manca pensiero critico. Dobbiamo trovare nuove vie per coinvolgere chi rimane seduto a commentare i titoli del tg, senza poi chiedersi cosa sia successo davvero e perché. Dobbiamo capire come costruire partecipazione di chi ogni giorno vive l’ingiustizia, ma non ha ancora trovato il modo di incanalare la rabbia e lo sdegno.
Siamo bombardati di immagini e informazioni tutto il giorno, e abituati ad avere tutto e subito. Ci stanchiamo facilmente. E ci troviamo sempre in quattro gatti a combattere contro i mulini a vento e a batterci per lotte che agli occhi degli altri sembrano già perse.
Allora dobbiamo trovare altre vie. Non si può più puntare sullo sdegno perché siamo troppo abituati agli scandali, alla corruzione, al malfunzionamento, alla mafia, ai morti. Come fare per riaccendere una fiammella per il cambiamento e la lotta? Ancora non lo so, ma questo libro mi ha fatto ritrovare un po’ di speranza.
Non demoralizziamoci, ma organizziamoci. Come dice Salvatore, chissà quante altre vie ci aspettano. Sempre uniti nella forza della lotta.
[MaTi]