Questa volta sono 70 gli anni passati dalla Liberazione del nostro Paese dalla barbarie nazifascista.
In questi anni è passata tantissima acqua sotto i ponti, forse troppa, tanto da non accorgersi di quello che portava con sè.
Il fascismo ai suoi inizi ha saputo interpretare i timori delle classi medie spaventate dalla loro proletarizzazione in una fase di forte crisi economica; li ha rappresentati consolidando i principi ecoonomici del capitalismo declinandoli in uno stato di violenza, autoritarismo di ogni genere, arroganza e guerra.
Finita la guerra credevamo di aver chiuso un capitolo che invece continua a ripresentarsi sotto svariate forme pienamente concretizzate nella “nuova” Lega Nord che ha stretto legami con l’estrema destra e che viene accresciuta da un’ossessiva e invasiva mediaticità.
Nonostante queste sciagure i nostri nonni hanno dato inizio alla pagina più dignitosa della recente storia italiana ovvero la Resistenza.
Questo fenomeno era spesso guidato e partecipato dai comunisti ma comprendeva anche cattolici, socialisti, democratici etc: diverse culture accumunate dal desiderio di liberarsi dalla barbarie fasciste ma anche dall’intento di costruire una società più giusta e solidale.
[dropcaps round=”no”]F[/dropcaps]inito il conflitto mondiale, grazie alla Resistenza, l’Italia si è dotata di una Costituzione tra le più progressiste del mondo, che garantisce diritti a lavoratori e disoccupati, istruzione pubblica e che ha incarnato la volontà dei padri fondatori di dotare il paese di uno strumento che fosse garanzia di uguaglianza, politiche di pace e lavoro; non a caso, soprattutto gli ultimi governi di centro-destra e centro-sinistra, la stanno stravolgendo in
nome del dio “libero mercato”.
Oltre a questo pericolo concreto si aggiungono le continue incursioni di gruppi neonazisti che in Lombardia si sono trovati le porte spalancate in quanto hanno la possibilità di fare ogni genere di iniziativa in cui si ostenta razzismo, omofobia e machismo contrariamente a quanto accede nei loro paesi (Slovenia, Svizzera, Germania etc) dove spesso finiscono anche in carcere
A tal proposito abbiamo organizzato presso il circolo LATO B due serate dedicate a discutere di vecchi e nuovi fascismi e antifascismi nell’intento di trovare la via migliore per combattere
questi rigurgiti della storia.
[alert type=”e.g. warning, danger, success, info”]
Giovedì 26 marzo alle 20.30 si terrà il primo incontro su “Nuovi fascismi e moderne forme di Resistenza” con:
Saverio Ferrari – Osservatorio Democratico
David Bernardini – Politologo
Selam Tesfaye – Movimento “Siamo tutti su quella barca”
Mercoledì 8 Aprile alle 20.30 parleremo degli eroici scioperi del ’43 con:
Sergio Fogagnolo – figlio di Umberto, fucilato in piazzale Loreto il 10 agosto ‘44
Elisabetta Ruffini – direttrice dell’Istituto della Resistenza di Bergamo
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