Ieri più si 100 studenti e lavoratori CIDiS si sono riuniti in presidio presso palazzo Lombardia contro il taglio del 40% al fondo di funzionamento agli enti per il diritto allo studio e hanno consegnato 3553 firme di studenti e 121 firme di lavoratori CIDiS. Si tratta di un risultato straordinario conseguito in soli tre giorni di raccolta, soprattutto grazie alla grande mobilitazione dei rappresentanti e degli studenti di tutti gli studentati!
La mobilitazione era stata aperta dagli studentati che giovedì 11 dicembre hanno calato striscioni con lo slogan: “siamo il futuro, non tagliateci il presente” ed è proseguita, allargata a tutti gli studenti, con la petizione contro il taglio e raccolta firme in tutti i poli di Statale e Bicocca. La Petizione chiede l’immediato ritiro del taglio che porterebbe alla chiuusura di CIDiS, all’eliminazione di moltissimi servizi e all’impiego di ulteriori fondi provenienti dalle tasse degli studenti per il finanziamento del dirito allo studio.
Lunedì 15 dicembre c’era stata un’affollatissima assemblea presso lo studentato di Via Bassini, dove, gli studentati in mobilitazione hanno lanciato il presidio di ieri quando sono state consegnate più di 3600 firme alla segreteria del settore istruzione.
Ma quali sono i prossimi passi? La battaglia deve continuare!
Venerdì i rappresentanti degli studentati incontreranno Gianni Bocchieri, il direttore del dipartimento Istruzione, formazione e Lavoro di regione Lombardia.
Il 22 dicembre il bilancio preventivo sarà discusso in Consiglio Regionale e i gruppi di opposizione hanno già annunciato OdG, emendamenti e battaglia circa il taglio al diritto allo studio. Importantissima sarà la presenza degli studenti al presidio convocato dall’Unione degli Studenti Lombardia alle ore 17.00 di lunedì 22 presso il Pirellone, sede del Consiglio Regionale. Il presidio non verterà solo sul fondo di funzionamento degli enti per il diritto allo studio universitario: infatti il taglio di 13 milioni all’università è accompagnata da 27 milioni di tagli alla formazione tecnica e professionale e da 4 milioni di tagli alla scuola per l’infanzia.