[two_third last=”no”]I test INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d’Istruzione e formazione) sono prodotti annualmente dall’omonimo ente di ricerca che, grazie al D.L. n.286 dipende economicamente e politicamente dal MIUR, gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione, prepara e somministra su base censuaria i test INVALSI. A marzo 2013 il Consiglio dei Ministri di un governo dimissionario ha approvato un Regolamento riguardante il Servizio Nazionale di Valutazione istituito nel 2004, attraverso cui: l’INVALSI consoliderà il proprio ruolo centrale; i test INVALSI verranno introdotti nell’esame di maturità (quest’anno somministrati come indagine campionaria, mentre, a partire dal prossimo anno, faranno punteggio per l’esame di maturità e serviranno come test d’ammissione all’università); e verranno individuati Ispettori Esterni che si occuperanno di visite sul campo nelle scuole.
A meno di un mese di distanza dal test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, martedì 13 maggio 2014 sono stati somministrati i test INVALSI alle studentesse e agli studenti frequentanti il secondo superiore.
- [alert type=”warning”]> APPROFONDIMENTO (a cura dell’Unione degli Studenti)[/alert]
I test INVALSI non sono obbligatori né per i docenti né per gli studenti. L’art. 51 comma 2 del D.L. del 9 febbraio 2012 n.5 annovera le prove INVALSI tra le “attività ordinarie”. Pertanto, anche la somministrazione dei test INVALSI deve essere discussa democraticamente nei collegi docenti, nei consigli di classe e nelle assemblee.
[alert type=”danger”]I test sono strumenti di valutazione esterna e in alcun caso possono essere ritenuti utili all’attribuzione di voti ordinari agli studenti. La loro valutazione nei registri di classe contraddice la normativa sulla privacy in merito allo svolgimento delle prove (D.L. n.147/2007 convertito con modificazioni dalla legge n.176/2007).[/alert]
Nel caso in cui un professore valuti la tua prova INVALSI o minacci di farlo, in allegato puoi scaricare il modulo della vertenza per impedirglielo.
Il 13 maggio boicotteremo i test INVALSI perché:
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- Costosi: ogni anno vengono spesi 14 milioni di euro per la somministrazione dei test, mentre ci viene detto che “non ci sono soldi” per finanziare l’edilizia scolastica o il diritto allo studio;
- Dannosi: producono una didattica nozionistica che considera gli studenti numeri e non persone. I test sono incapaci di valorizzare le intelligenze di tutte e tutti;
- Escludenti: sono basati su un concetto di merito sbagliato che ignora le disuguaglianze socio-economiche profonde che ci sono tra gli studenti;
- Antidemocratici: sono costruiti dal MIUR e dall’INVALSI mentre la valutazione dovrebbe essere un tema costantemente discusso e deciso nelle scuole dal basso.
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Il 13 maggio non compileremo a testa bassa dei test di cui non condividiamo né la natura né lo scopo ma con scioperi bianchi, blocchi delle lezioni, flash mob e assemblee fuori e dentro le scuole faremo sentire le nostre ragioni! Facciamo appello alle realtà del mondo scuola, agli studenti e ai docenti tutti : fermiamo la standardizzazione dei saperi, rivendichiamo e pratichiamo modelli di altra-valutazione!
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MATERIALI
- Volantino NOINVALSI
- Volantino con le istruzioni per il boicottaggio
- Istruzioni per l’uso contro i test Invalsi
- ORDINE DEL GIORNO NO INVALSI da far approvare nei Consigli d’istituto/classe/etc
- Approfondimento > Cos’è il Servizio Nazionale di Valutazione? NUOVO SNV
- Approfondimento > Cos’è la Valutazione Narrativa? Scheda valutazione narrativa e Invalsi
- Il tuo prof ha valutato la tua prova INVALSI o minaccia di farlo? scarica qui il modulo della Vertenza Repressione INVALSI
- Leggi, stampa e consegna ai docenti la lettera degli studenti contro i test
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Distorsioni dannose della competizione: dislessici e disabili invitati a restare a casa.
Il meccanismo è semplice. «Ci sono casi a noi resi noti – spiega la dottoressa – dove le docenti, con una classe di 30 ragazzi comprendente tre o quattro Bes, hanno fatto pressione perché gli stessi non partecipassero. La preoccupazione riguardava la media della classe che sarebbe risultata più bassa. Così facendo lo studente viene leso sotto più profili, in primis quello psicologico, visto che, soprattutto i dislessici, sono studenti che hanno un percorso scolastico difficile, dove l’individuazione del problema è giunta dopo insuccessi scolastici che venivano imputati al ragazzo stesso».
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Milano
Il percorso di lotta e sensibilizzazione nelle scuole milanesi è già in corso da molto tempo. Da ricordare, per esempio, l’occupazione dell’anno scorso all’ex-Provveditoriato agli Studi di Via Ripamonti.
“BIS – Boycott Invalsi Space” / Gli studenti occupano il Teatro Lirico (abbandonato ormai da quasi 15 anni) di Via Larga. In pieno centro.
Mantova
Como
Lecco
fonti:
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